Ormai è divenuta consuetudine nel nostro Paese, l' unico in occidente, dove per far rispettare i propri DIRITTI, si deve mettere in pericolo un' esistenza con gesti estremi. Ci meravigliano, ci sconvolgono le immagini che ci arrivano dal Tibet, mentre passa inosservato che decine di disabili fanno lo sciopero della fame per mancanza di libertà di vivere.
" http://www.superabile.it/CANALI_TEMATICI/Superabilex/News/info1363386862.html "
L' Italia è proprio un Paese pieno di contraddizioni, mentre abbiamo una costituzione che ci è invidiata da tutto il mondo civile, leggi l' Art. 3, ( Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese ). In realtà siamo una società piena di emarginati, dove le differenze giorno per giorno sono sempre più marcate.
Mentre vi scrivo, apprendo con enorme soddisfazione della fine dello sciopero della fame da parte di Salvatore Crisafulli e compagni, " http://www.salvatorecrisafulli.it/ ", di voler continuare a lottare per la vita. Ho sentito il dovere, attraverso questo articolo, di esprimere tutta la mia solidarietà a Salvatore e compagni.
CHI MUORE
(Ode alla vita) di Pablo Neruda
Lentamente muore chi diventa schiavo dell' abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all' errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l' incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l' amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Con Affetto
Salvatore Cimmino
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