venerdì 4 ottobre 2013

CONTIAMOCI


Cari Amici e Amiche,

più volte ho scritto degli straordinari progressi raggiunti, in campo protesico, dalla ricerca scientifica e tecnologica progressi che, se applicati alla vita quotidiana di noi amputati, potrebbero apportarvi significativi miglioramenti.

Purtroppo esiste un vero e proprio divario tra mondo scientifico e mondo produttivo, provocato sostanzialmente non da cattiva volontà ma dalle leggi del mercato economico che, nel bene e nel male, condizionano le scelte industriali.

Il mio sogno, il sogno io credo di tutti noi, sarebbe quello di poter incidere sulle scelte produttive delle grandi industrie, quelle in grado di realizzare, su larga scala, quei dispositivi avanzatissimi frutto della ricerca scientifica e dei progressi tecnologici. Un primo passo verso questo tentativo potrebbe essere quello di cominciare a contarci, per quantificare, anche se può sembrare brutale, un bacino di mercato che in grado di convincere l’industria italiana e mondiale a rispondere ai nostri bisogni, producendo su larga scala protesi più avanzate.

Per questo vi chiedo di compilare un questionario, ( ne troverete 3, (tre), per amputati di arti superiori; per amputati di arti inferiori; per para-tetraplegico cliccate qui:

http://www.salvatorecimmino.it/?page_id=1665

che rappresenta il primo passo di questo progetto. Mi auguro che vogliate partecipare a questo tentativo e vi abbraccio con grande affetto.

Salvatore Cimmino

PS compilato il questionario lo invierete alla seguenti e-mail: salvatore.cimmino@selex-es.com  -
                                                                                                 - salvator.cimmino@gmail.com

                                                                                                                            

Dal corpo della persona al cuore della politica

Locandina 10^ tappa

Siamo quasi arrivati alla fine del mio personale giro del mondo a nuoto, tra qualche giorno infatti partirò per uno dei posti più belli al mondo: il Chiapas, una delle 32 entità federali del Messico, uno stato ricco di tradizioni, di etnie e religioni. E’ situato nel sud-est della repubblica federale del Messico, tra l’oceano pacifico e le verdeggianti rovine Maya della città di Palenque, passando per la colorata San Cristobal de Las Casas, proprio sopra il confine con il Guatemala, come fosse la coda degli Stati Uniti del Messico.

Canyon del Sumidero

E’ uno stato prevalentemente montuoso, ed’ è probabilmente, nelle sue potenzialità, una delle regioni più ricche dell’America Centrale: la sua produzione agricola è notevole, particolarmente per quanto riguarda il caffè ed il mais, pianta simbolo della stessa cultura Maya e della quale è la maggior produttrice dell’intera Repubblica.

20 febbraio 2013 - Perth, Cottosloe - Salvatore Cimmino

Il Chiapas è però attraversato da gravi conflitti sociali che causano l’emarginazione della popolazione più debole, in particolar modo delle persone con disabilità: è questo il motivo per il quale ho scelto questa regione ricca non solo di risorse minerarie e agricole ma anche e soprattutto di umanità.
Vivere da disabile in Chiapas, come in molti altri, troppi paesi del mondo, non è facile: sono innumerevoli le difficoltà e le fatiche che quotidianamente si devono affrontare, difficoltà dovute, quasi sempre, ad una organizzazione della società che non tiene conto dei bisogni più elementari di una minoranza che infatti, il più delle volte, rimane inascoltata.

20 settembre 2010, Slovenia, Capodistria

Da molti anni ormai porto avanti una battaglia attraverso la quale cerco di sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale su una questione importantissima ma, paradossalmente, pressoché ignorata dalla maggior parte dei governi, e cioè l’abbattimento delle barriere architettoniche, sociali e mentali che precludono l’ integrazione delle Persone con Disabilità nel tessuto sociale.
Oggi il mondo scientifico si è dotato, dopo anni di studi e di ricerca, di potentissime conoscenze, grazie alle quali sono stati sviluppati sistemi che hanno permesso, in alcuni casi, di annullare la disabilità fisica: peccato però che, ancora oggi, rimangano chiusi nei cassetti dei maggiori centri di ricerca al mondo. E’ arrivato il momento di liberarli e renderli accessibili attraverso la loro industrializzazione.

Caro Padre Paolo, sarai sempre con me, bracciata dopo bracciata

Mi chiedo spesso il motivo di questo assurdo ritardo che immagino costi molto agli Stati, ritardo che non si limita a mortificare le Persone con Disabilità ma blocca anche un intero comparto che comprende rivenditori e produttori. Senza considerare l’assurdo divario che si viene a creare tra la scienza e il mondo della disabilità che invece, nell’interesse di tutto il mondo civile, dovrebbe poter usufruire di ogni progresso derivante dalla ricerca.

5 maggio 2010 – Yoel Viterbo e Salvatore Cimmino nella sede del kibbuts Tsad Kadima

Tutti noi io credo, perseguiamo un obiettivo comune. Desideriamo infatti, che a livello globale, si riesca a raggiungere un accordo su nuove azioni concrete per prevenire e un giorno mettere fine alla prigionia delle persone con disabilità, liberando la nostra società da tutte le barriere che impediscono, ancora oggi, i diritti fondamentali come la mobilità, l’ indipendenza, l’ istruzione, il lavoro, in una parola il diritto di cittadinanza.
L’articolo 4 della Convenzione dei Diritti delle Persone con Disabilità afferma che “Gli Stati Parte si impegnano ad assicurare e promuovere la piena realizzazione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali per tutte le persone con disabilità senza discriminazioni di alcun tipo basate sulla disabilità”.

8 giugno 2013 – Sede delle Nazioni Unite

Ogni persona ha una sua storia. Una storia che può essere modificata, cambiata, migliorata. Anche in un momento storico difficile come questo. Il nostro errore più grave, io credo, è quello di cercare di destare in ognuno proprio quelle qualità che non possiede, trascurando di coltivare quelle che ha: il futuro è già qui, è solo distribuito male.

Salvatore Cimmino

From a person’s body, to the heart of politics

10th stage poster

We’re almost at the end of my swimming tour around the world. In a few days I will leave for one of the most beautiful places in the world: Chiapas, one of the 32 federal entities of Mexico, a State rich in traditions, ethnicities and religions. It is located in the Southeast of the Federal Republic of Mexico, between the Pacific Ocean and the lush Mayan ruins of the city of Palenque, across the colorful San Cristobal de Las Casas. It’s just above the border with Guatemala, as if it were the tail of the United States of Mexico. It’s a mostly mountainous region which is probably, at least potentially, one of the richest regions in Central America: its agricultural production is significant, particularly with regard to coffee and corn, crops that are symbols of the Mayan culture, and of which it is the largest producer in the entire Republic.

Cañón del Sumidero

Chiapas is, however, affected by serious social conflicts, leading to the marginalization of the weakest people, particularly of those with disabilities: this is the reason why I chose this region, which is not only rich in minerals and agricultural resources, but also in humanity, for this leg of my tour.

Living as a disabled person in Chiapas, as in too many others countries, is not easy: there are countless obstacles and hardships which are almost always due to a model of society that doesn’t take into account the most elementary needs of a minority which, most of the times , remains ignored.

February 20, 2013 - Perth, Cottosloe - Salvatore Cimmino

For many years, I have been fighting a battle through which I try to raise public awareness worldwide, on a very important issue. It is often, however, almost ignored by most governments: it’s the removal of all those barriers, architectural, social and mental, which prevent the Persons with Disabilities from integrating in the fabric of society.

Today, after years of study and research, the scientific world has piled up such powerful knowledge, that systems have been developed which have allowed, in some cases, to completely remove the physical disability: it’s a pity, however, that to this day, they remain locked in the cupboards of the leading research centers in the world. It ‘s time to release them and to make them accessible through their industrialization.

September 20, 2010 - Koper

I often wonder what the reasons for this absurd delay are, which I imagine cost a lot to all States: it doesn’t just hit hard all those Persons with Disabilities, but it also blocks an entire industry that includes manufacturers and retailers. Without even considering the absurd gap that is created between science and the world of disability, which, in the best interest of the entire civilized world, should be able to take advantage of all progress resulting from such research.

Dear Father Paolo, You'll always be with me, stroke after stroke

I believe that we all pursue a common goal. We want, in fact, that, at a global level, an agreement is reached on new, practical actions. Measures that can prevent, and one day put an end to, the imprisonment of persons with disabilities, thus freeing our society from all the barriers that deny, even today, the fundamental rights to mobility, independence, education and work: in one word, the right to citizenship.

May 5, 2010 - Yoel Viterbo and Salvatore Cimmino at kibbuts Tsad Kadima

Article 4 of the Convention on the Rights of Persons with Disabilities, states that “States Parties undertake to ensure and promote the full realization of all human rights and fundamental freedoms for all persons with disabilities without discrimination of any kind on the basis of disability.”

June 8, 2013 - United Nations

Every person has a story. One that can be modified, changed, improved, even in a difficult moment in history like the current one. Our biggest mistake, I believe, is to try to awaken in each one of us those qualities which we don’t have, instead of growing those that we possess:
the future is here already, it’s just that it’s badly distributed.

Salvatore Cimmino