mercoledì 18 febbraio 2009

Incontro organizzativo 1^ Tappa del Giro d' Europa a nuoto














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Scilla, 14 febbraio 2009



















Si è svolto, presso il Comune di Scilla, un proficuo incontro organizzativo rivolto alla realizzazione della prima tappa del Giro d’Europa a Nuoto che sarà effettuato da Salvatore Cimmino, nuotatore disabile fisico, non nuovo a queste imprese.

Scilla, infatti, sarà il punto di arrivo della prima delle sei traversate a nuoto che Cimmino effettuerà da Maggio a Settembre prossimi. Della prima tappa sarà la spiaggia di Messina il punto di partenza, nella riproposizione della traversata da Cariddi a Scilla.
Le successive tappe saranno lo stretto di Gibilterra (22-30 maggio), la Capri-Napoli (20 e 21 giugno), il canale della Manica (25 luglio-2 agosto), la Copenhagen-Malmo (28 agosto-1 settembre) e la maratona in mare da Punta Salvore in Croazia a Trieste il 27 settembre.

Salvatore Cimmino è nato a Torre Annunziata (Napoli) il 23 giugno di 45 anni fa, vive e lavora a Roma ed è tesserato con il Circolo Canottieri Aniene nella categoria master. Ha una abilità fisica ridotta, dopo aver subito l’amputazione della gamba destra poco sopra il ginocchio.

L’iniziativa – che buon ultimi, per il momento, ha raccolto il patrocinio del Comando Generale dei Carabinieri e del Comitato Italiano Paralimpico – ha trovato unanimi consensi e la massima collaborazione da parte di Amministrazioni, Enti, Istituzioni ed Associazioni delle due sponde dello stretto di Messina che saranno coinvolte per la migliore riuscita e la massima pubblicizzazione dell’evento.

La traversata da Cariddi a Scilla sarà l’ennesima impresa natatoria di Salvatore Cimmino, che varrà come pretesto per una forte sensibilizzazione che il protagonista intende dare ad una sua ben definita motivazione: focalizzare l’attenzione su un tema in particolare, ovvero, quello della fruizione dei presidi protesici più all’avanguardia e dell’aggiornamento del “Nomenclatore tariffario”, strumento con cui il Sistema sanitario nazionale fornisce le protesi e che ancora oggi non prevede gli strumenti di ultima generazione, già ampiamente forniti in alcuni paesi europei.

Il “Giro d’Europa a nuoto per un mondo senza barriere e senza frontiere”, è sostenuto, tra gli altri, dal Consiglio d’Europa, dalle Federazioni Sport Disabili danese e svedese, dalla Fondazione Roma e da altre istituzioni che di giorno in giorno vanno ad aumentare.

La manifestazione si svolgerà in tre giorni: venerdì 1 maggio ci sarà a Messina, presso la locale sede della Lega Navale la conferenza stampa di presentazione dell’evento con un interessante convegno-dibattito sulla motivazione data all’evento; sabato 2 maggio altra conferenza stampa sulla costa calabrese presso il Castello Ruffo di Scilla, con conferenza ed incontro-dibattito sempre sullo stesso argomento.

La traversata a nuoto da Cariddi a Scilla avverrà domenica mattina 3 maggio con un intenso contorno di altre manifestazioni collaterali sportive (miniolimpiade CIP sul lungomare scillese, esibizioni di disabili con deltaplano a motore, raduno delle imbarcazioni dei soci della Lega Navale dello Stretto, altri eventi in fase di allestimento) e non.

“E’veramente inaccettabile che, in un’epoca in cui la tecnologia fa passi da gigante e realizza strumenti e protesi di altissimo valore tecnico, in Italia l’utilizzo di questi mezzi che farebbero lievitare la massimo la mobilità e la vita più comune possibile al disabili, non siano messe a disposizione di chi ne ha veramente bisogno da parte del SSN”.

All’incontro di Scilla, erano presenti accanto a Salvate Cimmino: per il Comune di Scilla il Sindaco Gaetano Ciccone ed il vicesindaco Francesco Bellantoni; per la Lega Navale Mario Patafio e Giuseppe Facciolà; per il Centro Nuoto Sub Villa San Giovanni Mimmo Pellegrino, per il Comitato Italiano Paralimpico il presidente Titti Vinci ed il vicepresidente Carmelo Regolo; per la Guardia Costiera il delegato di spiaggia di Scilla Domenico Fontana ed il direttivo dell’Associazione Culturale Cariddi di Torre Faro con il presidente Antonino Cavallaro e Franco Longo.
Seguiranno ulteriori incontri operativi in vista dell’importante appuntamento che vede coinvolte le popolazioni delle sponde dello Stretto.

“A quanti hanno responsabilità politiche e a tutti i livelli – ha sottolineato Cimmino - vorrei chiedere di operare affinché ai diversamente abili siano assicurate condizioni di vita e opportunità tali per cui la dignità sia effettivamente riconosciuta e tutelata. L’integrazione delle persone disabili ha fatto progressi, ma ci sono alcune importanti urgenze sulle quali è bene fermarsi e riflettere. E poi c’è il ruolo della ricerca scientifica, chiamata a garantire ogni possibile forma di prevenzione. Può sembrare ovvio – rimarca ancora Cimmino - ma è giusto ricordare che anche la più piccola miglioria, frutto della ricerca e del lavoro di tante persone, può contribuire ad alleviare la fatica di tanti disabili motori e a far crescere la loro autonomia. E se la disabilità non è eliminabile, è possibile sempre liberare le potenzialità che, pure, la disabilità non cancella”.

Carmelo Regolo

martedì 17 febbraio 2009

CAPRI_NAPOLI, 5 luglio 2008

Nel pubblicare questo documento, colgo l' occasione per ringraziare Maurizio Vallone che ha girato questo emozionante filmato, il sindaco di Capri Ciro Lembo insieme a tutta l' isola per il loro affetto, il loro supporto e la loro partecipazione, un abbraccio affettuoso ad Anna Mazzola, la prima atleta italiana a vincere questa mitica gara, che gli voglio un bene che solo Dio sa quanto!!!! Infine desidero ringraziare Luciano Cotena, patròn della manifestazione, ed al quale gli scrivo: arrivederci al 21 giugno 2009!!!!

Al mio Presidente Giovanni Malagò ed al professor Emmanuele Emanuele che tanta stima, tanto affetto e tanta fiducia hanno riposto in me.

....Non mi ricordo il giorno preciso, ma sono sicuro che era un lunedì di ottobre, non mi ricordo l' ora precisa, ma sono sicuro che potevano essere più o meno le 19h30, è quella l' ora che esco dagli spogliatoi dopo una seduta di allenamento in palestra. Come al solito deposito la borsa nella saletta del guardaroba e mi avvio al bar per bere la mia bevanda preferita, un chinotto Neri. E' in quel momento che incontro Marco, ( Zilia ), che mi invita a sedermi con lui in salone, dopo un pò mi comunica: << "Salvatore, parteciperai alla Capri_Napoli, mi sono informato, sarai il primo disabile a prenderne parte" >> .

Grazie Marco, grazie di cuore

8h20 Arrivo del sindaco di Capri, presentazione degli atleti

9h38 Partenza

10h30 ...dov'è Salvatore, si chiedono preoccupati Paolo, Maurizio, Antonello, Ernesto, Mario, Amedeo, Giorgio, Federico, Stefania e Alessandro

20h00 Arrivo, scusate il ritardo

Rassegna Stampa















martedì 10 febbraio 2009

Capri_Torre Annunziata, 23 maggio 2008

Grazie al Circolo Canottieri Aniene, alla Fondazione Roma, al Comune di Torre Annunziata, al Comune di Capri, alle Fiamme Oro Napoli, all' Associazione Oplontina "Franca di Leva", alla Protezione Civile di Torre Annunziata, inoltre al contributo del Lido Azzurro, del Lido delle Ondine, infine grazie all' Amore ed all' Affetto di quanti hanno seguito l' evento si è potuto realizzare un ............




1^ parte - ...dopo i preparativi la partenza


2^ parte - l' attesa



3^ parte - l' arrivo, la festa.

lunedì 2 febbraio 2009

...emozione...




















E’ stata una grande emozione presenziare alla conferenza stampa dei XXXII campionati internazionali giovanili di nuoto, “Coppa Carnevale”, ed è stato altrettanto emozionante
presentare, nell’ occasione, il Giro d’ Europa a nuoto e soprattutto le motivazioni che mi hanno spinto a questa nuova avventura.
Ringrazio con tutto me stesso, oltre che per avermelo permesso, di aver sposato le ragioni ed i valori che sostengono questo evento, l’ Artiglio Nuoto insieme a Renzo Lorenzini ed Enrico Albertini, Presidente e Consigliere, e l’ Asso Nuoto Viareggio insieme a Franca Zappelli, Presidente.
Desidero ringraziare e ricordare che anche quest’ anno sarò accompagnato con calore, affetto ed estrema competenza il Circolo Canottieri Aniene, ed il suo Presidente Giovanni Malagò, e la Fondazione Roma e il suo Presidente, il Prof. Emanuele Emmanuele.



Firenze, Palazzo Sacrati Strozzi 30 gennaio 2009


Nel mondo dello sport, ormai da diversi anni, ho trovato accoglienza, solidarietà e ascolto. Ed è a partire da questo mondo, attraverso i suoi valori, che è nata una iniziativa che mi ha consentito, e ancora mi consente, di condividere tematiche che per me, disabile, sono particolarmente ed ovviamente sentite.
Parlo di condivisione perché ritengo che soltanto con la partecipazione di tutta la società civile sia possibile un percorso di totale integrazione della persona con disabilità. Tutte le donne e tutti gli uomini che, come me, dalla nascita o per un evento successivo, si ritrovano segnati da una difficoltà fisica o psichica vivono in una sorta di attesa di una liberazione dalla gabbia che li imprigiona menomando le loro esistenze. Per questo io credo che sia necessario intervenire essenzialmente nel campo degli stimoli e delle sollecitazioni: quando la disabilità non è eliminabile, è però sempre possibile liberare le potenzialità che non sono state cancellate.
Avevo quattordici anni quando, a seguito di una operazione dovuta ad un osteosarcoma, mi sono ritrovato a dover vivere con un arto amputato. È ovvio che da quel momento la mia vita sia cambiata. Oggi posso lucidamente capire che in allora mi si aprivano davanti due strade, entrambe percorribili: la strada della rassegnazione, della chiusura in me stesso, del distacco dalla vita reale oppure quella della reazione, della ricerca del riscatto, dell’adesione a valori diversi. Non fu facile, ho vissuto momenti duri in cui oscillavo tra l’una e l’altra possibilità. All’esterno trovavo più frequentemente compassione che comprensione, più protezione che sollecitazione. Crescendo però, seppur con fatica, sono riuscito a far sì che gli altri, insieme a me, imparassero a vivere questa disabilità con spirito costruttivo, attribuendo un valore positivo alla diversità, a tutte le diversità, traendo dalla condivisione delle difficoltà un insegnamento più generale.
Oggi sono più forte, e questa forza voglio metterla al servizio di chi ancora non ce la fa, di chi stenta a sopportare la fatica di una vita invasa dai disagi e povera di relazioni emotive, di chi soccombe agli egoismi individuali e non trova il coraggio di rivendicare dignità e amore.
In modo particolare, vista la mia particolare disabilità, mi batto per un obiettivo specifico: la modifica del Nomenclatore tariffario delle protesi e degli ausili. Questo documento risale al 1992: nel corso di questi anni la ricerca scientifica, però, ha fatto passi da gigante. È evidente, dunque, che si tratti ormai di uno strumento datato ed obsoleto, che non tiene conto dell’innovazione tecnologica obbligando i disabili ad utilizzare i vecchi presidi rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale o a farsi carico della differenza di costo con quelli tecnologicamente più avanzati disponibili sul mercato. In altri casi, inoltre, non contempla la possibilità di rimborso per protesi ed ausili che, invece, in altri paesi europei vengono regolarmente forniti tramite i rispettivi Servizi Sanitari Nazionali. Il progresso tecnologico oggi è in grado di offrire un evidente beneficio ai quattro milioni di disabili italiani, come peraltro rilevato da uno studio dell’Università Bocconi di Milano del 2004, secondo il quale, a parità di costo, le protesi di ultima generazione sono in grado di offrire una evidente miglioramento della qualità della vita.
Finché il Servizio Sanitario Nazionale continuerà ad essere poco previdente, preferendo percorrere la via del risparmio, prevedendo budget di spesa incongruenti con la realtà, i disabili italiani dovranno pagare sulla propria pelle il prezzo di scelte che privilegiano il risparmio immediato ed apparente rispetto ad un investimento che, seppur nell’immediato più alto, permetterebbe poi minori costi sociali e sanitari negli anni successivi.
Sono convinto che l’integrazione delle persone disabili abbia fatto progressi, che anche culturalmente tanti obiettivi siano stati raggiunti ed è proprio per questo, perché tutto il lavoro svolto in questi anni non si perda nel mare degli egoismi e dell’individualismo, mi ritrovo ancora una volta a presentare una iniziativa che, spero, possa servire in qualche modo a dare voce alle nostre esigenze, alla nostra voglia di esserci e di partecipare appieno, attivamente e anche con divertimento, alla vita di questo nostro paese.
Per questo tra il mese di maggio e il mese di settembre di quest’anno riprenderà il via il mio “sciopero” del nuoto.
Con Affetto
Salvatore Cimmino