martedì 20 dicembre 2011

New technologies for new abilities. Research to aid the disabled















MIT, (Massachusetts Institute of Technology). Il prof. Hugh HERR con Salvatore CIMMINO

When I began my battle in the name of the integration of persons with disabilities, I couldn’t imagine, even remotely, to be able to achieve something so important: to bring my project to a world-class center of excellence such as the MIT (Massachusetts Institute of Technology).

I left Rome with the idea to share my vision and my thoughts on the issue of disability: I think we can tear down the barriers of mistrust and exclusion by getting to know better those who are forced to live daily with their discomfort, through a deeper knowledge of their needs, but also of their expectations and dreams, to make sure their disability is not the only driver of their life and future.

On the eve of this trip I had confessed to the people who are closest to me, that this was the most difficult stage to complete, because this time it was about defeating the obstacles of nature, but about sharing a very ambitious plan: to make new technologies accessible to the huge disabled population all over the planet.

This would mean creating a synergy between the most important players in their respective spheres of competence, to achieve a common goal. Not an easy task if we consider that these are people who, with their personal achievements, have marked the recent history of our planet.

The MIT was represented by Hugh Herr, Associate Professor, Media Arts and Sciences, Harvard-MIT Division of Health Sciences and Technology Director of the Biomechatronics Group and Prof. Ken Goldman, Head of Industrial Liaison Program and Corporate Relations, while Selex Galileo’s representatives were Michael Lenton, Group Business Development Director and John Innes, Land and Naval Development.

Before going any further, let me mention the mentors of this meeting: Alberto Sarti, CTO and Strategy Director at Selex Galileo and Ken Goldman, a wonderful person, with whom I proudly established a beautiful and sincere friendship during its preparation..

The meeting, as you can imagine, had been planned for some months, given Prof. Herr’s intense academic agenda. He nevertheless introduced himself with great simplicity, making me feel at ease and calming my anxiety.

I was really impressed, as everybody else, by his presentation, where he showed his achievements in the construction of prosthetic legs, which further confirm the purpose of this meeting: to reach the necessary economies of scale for the development and the production of these advanced implants in different versions, depending on the potential of the target markets, which are both the third world – prof.Herr has embarked on a program specifically for industrial amputees of Sierra Leone – and the more technologically advanced countries.

The results are really exciting both in scientific and functional terms and, if applied, they would lead to a remarkable improvement in the quality of life of amputees. The cost for the completion of the research programs is around 2-3 million dollars, as confirmed by the Professor Herr imself.

Well, I promised myself and promised him that, as far as I’m concerned, I will make all my resources available so that his research can become an accessible and usable reality.
My contribution, as always, will be through swimming: in September of next year I will swim in the Bay of Boston a stage of “Swimming in the seas of the globe”, and I hope that on this occasion we will be able to finalize a cooperation agreement between the MIT and Selex Galileo, one of crucial importance to improve the life of all amputees.

My dream is that other major institutions will join the MIT and Selex Galileo and contribute with their competences, to begin a process that originates from the industry, which can determine a substantial improvement in the lives of disabled people and kickstart a path of real integration.

I would like to share my enthusiasm with Intermatica, a leading satellite communications provider and with the Province of Rome, who have become part of the project since the stage in New Zealand; with Stefano Testini who has embraced my cause by taking care of the PR, and with Vico Fabbris, the world-famous artist whose idea of making a stopover in Boston was a seal on this ambitious project.

And, last but not least, only to emphasize her fundamental contribution, a special thank you to Mirta De Benedictis, Group Communications Director, who made my journey possible, and who has shared my dreams of integration and equality.

Merry Christmas and happy new year
Salvatore Cimmino

Nuove tecnologie per nuove abilità. La ricerca al servizio dei disabili














MIT, (Massachusetts Institute of Technology). Il Prof. Hugh HERR con Salvatore CIMMINO

Quando ebbe inizio la mia battaglia in nome dell’integrazione delle persone con disabilità non pensavo, neanche lontanamente, di poter raggiungere un risultato tanto importante: portare il mio progetto in un centro di eccellenza di caratura mondiale come il MIT, (Massachusetts Institute of Technology).

Ero partito da Roma con l’idea di condividere la mia visione, il mio pensiero sulla questione disabilità: credo sia possibile abbattere le barriere della diffidenza e dell’emarginazione attraverso la conoscenza di chi è costretto a convivere quotidianamente con il disagio, approfondendo le sue esigenze ma anche le sue aspettative e i suoi sogni per aiutarlo a non fare del suo handicap l’unico e determinante artefice del proprio futuro.

Alla vigilia di questo viaggio avevo confidato alle persone che mi stanno più vicino che questa era la tappa più difficile da percorrere, perché non si trattava di sconfiggere i capricci della natura ma di far condividere un disegno molto ambizioso: rendere accessibile le nuove tecnologie all’enorme popolazione disabile che abita il nostro pianeta.

Questo voleva significare creare una sinergia delle realtà più importanti nelle rispettive sfere di competenza, per il raggiungimento di un obiettivo comune, cosa non facile se pensiamo che si tratta di soggetti che per storia e successi conseguiti negli anni hanno caratterizzato la storia del nostro pianeta.

Il MIT e la Selex Galileo rappresentate rispettivamente dal Prof. Hugh Herr, Associate Professor, Media Arts and Sciences, MIT-Harvard Division of Health Sciences e Technology Director of the Biomechatronics Group; dal Prof. Ken Goldman, Manager of Industrial Liaison Program and Corporate Relations; da Michael Lenton, Group Business Development Director e John Innes, Land e Naval Development.

Prima di proseguire vorrei ricordare gli artefici di quest’incontro: Alberto Sarti, CTO e Strategy Director di Selex Galileo e Ken Goldman, splendida persona con la quale, durante la preparazione di questo appuntamento è nato una bellissimo e sincero rapporto di amicizia, di cui vado estremamente orgoglioso.

L’incontro, come si può immaginare, era stato programmato già da qualche mese, dati gli impegni accademici del prof. Herr che, si è presentato in tutta la sua sobrietà mettendomi a mio agio e mettendo fine alla mia ansia.

Ho assistito, e insieme agli altri ne sono rimasto davvero colpito, alla presentazione del Prof. Herr che, grazie anche all’utilizzo di immagini, ha illustrato i traguardi raggiunti nella costruzione di protesi di arti inferiori, risultati che incoraggiano le motivazioni per le quali è nato quest’ incontro: assicurare le necessarie economie di scala per lo sviluppo e l’eventuale produzione di queste protesi così avanzate in differenti versioni, dipendenti dai potenziali dei mercati interessati, che sono sia quelli del terzo mondo – il prof. Herr si sta dedicando ad un programma industriale specifico per gli amputati della Sierra Leone – sia quelli dei paesi tecnologicamente all’ avanguardia.
I risultati sono davvero entusiasmanti sia in termini scientifici che in termini di funzionalità e, se applicati, porterebbero ad un miglioramento straordinario della qualità della vita degli amputati. I costi per la realizzazione di questi studi si aggirano, come confermato dallo stesso Prof. Herr, intorno ai 2-3 milioni di dollari.

Ebbene, mi sono promesso e gli ho promesso che, per quanto mi compete, metterò a disposizione tutte le mie risorse perché le sue ricerche possano diventare una realtà accessibile e fruibile.
Il mio contributo, come sempre, passerà attraverso il nuoto: a settembre del prossimo anno nella Baia di Boston si svolgerà una tappa di “A nuoto nei mari del globo”, e mi auguro che in quell’occasione si possa concretizzare una collaborazione tra il MIT e la Selex determinante per la condizione di vita degli amputati.

Il mio sogno è che anche altre realtà importanti, oltre al MIT e la Selex Galileo, vorranno unire le proprie competenze per avviare un processo che, partendo dall’industria, determini un vero progresso nelle condizioni di vita dei disabili e avvii un percorso di reale integrazione.

Vorrei condividere il mio entusiasmo con Intermatica, società leader nelle comunicazioni satellitari e con la Provincia di Roma che, dalla tappa in Nuova Zelanda in poi sono entrate a far parte del progetto, con Stefano Testini che ha abbracciato la mia causa curandone la comunicazione e, dulcis in fundo, con Vico Fabbris, artista di fama mondiale grazie al quale è nata l’idea di fare di Boston una tappa ideale a suggello questo ambizioso progetto.

Ringrazio per ultima, ma solo per sottolinearne l’apporto fondamentale, Mirta De Benedictis, Group Communication Director, che mi ha permesso il viaggio condividendo, fattivamente, i miei sogni di integrazione e uguaglianza.

Buon Natale e un felice anno nuovo
Salvatore Cimmino