mercoledì 30 giugno 2010

GENOVA













Genova, Circolo Nautico di Sturla
20 giugno 2010


Genova è la città dove tutto ha avuto inizio, è stata la prima città ad aderire al progetto “un mondo senza barriere e senza frontiere”.
Di Genova sono i media che per primi si sono occupati del mio “sciopero” del nuoto, su tutti
Giovanna Rosi insieme alla redazione di TeleNord.
Di Genova sono le persone, oggi amici fraterni, che col tempo sono diventati parte integrante di questo progetto, Filippo Tassara e Luca Baldini; a Genova ho conosciuto un’altra fantastico amico, sempre pronto a sostenermi con affetto e competenza, Giovanni Giordano.
Genova è la città che per prima si è stretta intorno al nuovo progetto “A nuoto nei mari del globo”, che riprenderà, dopo Israele, dalla Slovenia, precisamente con la tappa da Capodistria a Muggia prevista per il prossimo 18 settembre.
E di questo progetto, insieme a Genova, è parte integrante anche un’altra importante e splendida città, Trieste che, insieme alle sue maggiori istituzioni e associazioni, su tutti la Panathlon e il circolo della vela di Muggia insieme al consiglio comunale di Muggia e a tutti i muggiesi, sostiene con affetto e vera partecipazione le finalità che muovono tutte le mie traversate.
Nei nostri progetti c’è un’ambiziosissima ripresa del giro del mondo che, secondo i piani (o sogni?), dovrebbe riprendere a febbraio del 2011 dall’Argentina con la maratona Santa Fè – Coronda, per poi proseguire in Messico con la "Maraton de Natacion" del Sumidero Canion che si trova vicino a Tuxtla, capitale del Chapas.
A giugno dovrei prendere parte alla famosa Manhattan Island Marathon Swim che si svolge tutti gli anni a New York e prevede il periplo dell’isola di Manhattan; dopo dovrei andare in Canada, a Victoria, nello stato dello British Columbia per il Collegio del Mondo Unito; in Australia, nella regione del Queensland, nei pressi di Eliott Heads, e infine in Africa, in Costa d’Avorio, per nuotare nello specchio d’acqua davanti alla capitale Abdijan.
In attesa di tutto questo ho avuto l’onore, domenica scorsa, di partecipare, fuori gara, alla II regata natatoria di Sturla, un percorso di 5 km organizzato dall’ASD Nuotatori Genovesi e il Circolo Nautico di Sturla. Il tempo non prometteva niente di buono e il pessimismo regnava anche sui più ottimisti, ma ancora una volta la volontà e la passione dell’intero entourage hanno avuto la meglio addirittura sulla natura fino a spazzare via l’ ultima nuvola e colorando il cielo di un azzurro intenso.
In questa circostanza ho avuto l’onore di conoscere la nazionale svizzera di nuoto di fondo, composta da atleti e tecnici appassionati e affettuosi.
Nonostante il percorso fosse reso difficoltoso dalle onde e dal vento, i tempi sono stati più che ottimi, ed io sono riuscito ad arrivare in 1h e 23’.
Il comitato organizzatore della manifestazione ha voluto ricordare la mia presenza regalandomi una targa ricordo, consegnata dal presidente del municipio di Sturla.
È stato un momento inatteso ed emozionante, per il quale ringrazio tutti dal più profondo del cuore.
Premessa fondamentale e necessaria di tutti i miei progetti è da sempre, e mi auguro per tanto tempo ancora, il Circolo Canottieri Aniene di Roma che, unitamente alla Fondazione Roma, ha consentito che sogni e pensieri si traducessero in realtà.

Con Affetto
Salvatore Cimmino

GENOVA













Genova, Circolo Nautico di Sturla
20 giugno 2010



Genova is the city where it all began, and the first to partecipate in the project “a world without barriers or boundaries”. The first journalists to write about my swimming “strike” especially Giovanna Rosi for TeleNord were from Genova. The first people to join this project and who have become fraternal friends, Filippo Tassara and Luca Baldini are from Genova and there I found another wonderful friend who is always ready to sustain me with affection and competence, Giovanni Giordano.

Genova was the first to embrace my new project “swimming around the world” which following Israel, will continue, with Slovenia, more precisely the swim from Capodistria to Muggia in program for September 18, 2010.

Another important and splendid City which together with Genova is a fundamental part of this project, is Trieste, whose institutions and associations, in particular Panathlon and Muggia Sailing Club and the local council of Muggia and all the citizens of Muggia, support with affection and real participation the aims which inspire all my swims.

Our projects include an ambitious continuance of the tour of the world which according to plans (or dreams?) should take place in February 2011 from Argentina with the marathon Santafé – Corona, to be followed by Mexico with the “Maraton de Natacion” of Sumedero Canion which is close to Tuxtla, capital of Chapas.

In June I plan to take part in the famous Manhattan Island Marathon Swim which takes place every year in New York and involves the circuit of the isle of Manhattan. Next I hope to go to Canada, to Victoria in British Columbia for the Collegio del mondo Unito. Then Australia in Queensland close to Eliott Heads, and finally Africa, to the Côte d’Ivoire to swim in the stretch of water by its capital city, Abidjan.

In anticipation of all this, I had the honour last Sunday of taking part (outside the race) in the second Swimming Regatta of Sturla, over 5km organized by the ASD Nuotatori Genovesi and the Circolo Nautico di Sturla. The weather was very gloomy and even the most optimistic were worried, but once again, good will and passion of the whole team got the better hand and the last clouds were swept away leaving an intensely blue sky.

In this circumstance I met the Swiss national long distance swimming team composed of passionate and affectionate athletes and technicians.

The race was complicated by wind and waves, but the final times were more than respectable and I managed to finish in 1h and 23 mins.

The organizers of the event awarded me a trophy which was given to me by the President of the Municipal office of Sturla. It was an unexpected and moving moment for which I thank everyone from the bottom of my heart.

The driving force behind all my projects has always been, and I hope will continue to be, Circolo Canottieri Aniene which, together with the Fondazione Roma has allowed dreams and ideas to become reality.

Affectionately,
Salvatore Cimmino

mercoledì 9 giugno 2010

Parole & Silenzio










Premio USSI, Circolo Canottieri Aniene
Roma, 17 maggio 2010















Salvatore con Damiano Tommasi


















Salvatore e Elda




Parole e silenzio sono due facce della stessa medaglia, l’una illumina e dà valore all’altra.
L’uomo è creato per la relazione, è un essere in relazione: con se stesso, con la realtà che lo circonda, con gli altri.
Silenzio e parola sono mezzi finalizzati a questo scopo, alla grande vocazione dell’uomo: il dono di sé.
Silenzio e parola sono potenti mezzi di comunicazione, la parola declina la relazione, il silenzio aggiunge significato.
Pablo Neruda scriveva: la parola è un’ala del silenzio.
Venerdì scorso, 4 giugno, sono stato invitato dalla Fondazione Baracchi a Soci, frazione di Bibbiena in provincia di Arezzo. Ho partecipato a un incontro che aveva per titolo “Campioni nello sport, campioni nella vita”, organizzato nell’ambito della manifestazione “Le parole e il silenzio. Sguardi sul mondo”. I moderatori di quest’incontro sono stati due giornalisti davvero capaci, Paolo Ciampi e Massimo Orlandi, che ringrazio di cuore, insieme alla famiglia Baracchi, per avermi dato l’opportunità di intervenire sui temi della disabilità in relazione allo sport.
Insieme con me sono stati invitati Elisabetta Perrone, campionessa di marcia, Stefania Belmondo, campionessa olimpionica di sci di fondo e Damiano Tommasi, indimenticabile centrocampista della Roma e della nazionale di calcio italiana.
Il primo pensiero, quando ho ricevuto l’invito, è stato che il mio nome, associato a quello di campioni tanto grandi e riconosciuti, non c’entrasse davvero nulla. Poi ho capito, con orgoglio ed emozione, che l’impegno a favore dei disabili, la lotta per migliorare le nostre condizioni di vita, le straordinarie opportunità che lo sport offre per intraprendere un percorso di relazione e socializzazione sono temi cari a molte più persone di quante non credessi e, anche se con timore e senso di inadeguatezza, ho deciso di affrontare tutte le mie paure e di partecipare con grande gioia. Quando sono entrato al cinema Italia ed ho visto la sala gremita ho avuto paura di non riuscire ad esprimermi per la forte emozione.
Invece, per fortuna, a parte l’inizio un po’ titubante, tutto è andato bene, grazie soprattutto alla gentilezza e alla sensibilità di Paolo Ciampi e Massimo Orlandi.
Quest’incontro ha rappresentato anche l’occasione per conoscere la grande forza e la grande umanità di atleti che, attraverso le loro gesta, hanno saputo trasmettere solidarietà, vicinanza e ascolto a quanti li hanno seguiti durante la loro fulgida carriera e continuano a seguirli ancora oggi per le loro nobili attività.
Ancora oggi mi stupisco dell’attenzione che tante persone danno alle mie “imprese”: voglio ringraziarvi tutti consapevole che solo dall’unione di tante forze sarà possibile costruire un mondo migliore, a misura di tutti.

Con Affetto
Salvatore Cimmino

Words and Silence














Salvatore Cimmino con Damiano Tommasi



Words and silence are two sides of the same coin, one enlightens and gives value to the other.
Man was created to relate, he is a being in constant relationships: with himself, with the reality that surrounds him, and with others.
Silence and speech are resources designed for this purpose, man’s great vocation: the gift of self awareness.
Silence and speech are powerful means of communication, words facilitate and uphold relationships, silence adds meaning.
Pablo Neruda wrote, the word is one wing of silence.
Last Friday, June 4, I was invited by the Baracchi Foundation to Sochi, a hamlet of Bibbiena near Arezzo. I attended a meeting entitled "Champions in sport, champions in life," organized as part of "Words and silence. Outlooks on the World." The moderators of this meeting were two very capable journalists: Massimo Orlandi and Paolo Ciampi, whom I thank from the heart, together with the Baracchi family, for giving me the opportunity to speak on disability issues related to sport.
The long distance running champion Elisabetta Perrone, the Olympic champion in cross country skiing, Stefania Belmondo, and Damiano Tommasi, the unforgettable Roma and Italian national soccer team midfielder, were also invited.
When I received the invitation my first thought was that my name had nothing to do with the such great and acknowledged champions. Then I realized, with pride and emotion, that the commitment to assist the disabled, the struggle to improve our living conditions, the extraordinary opportunities that sport offers to undertake a path of relationships and social interaction are matters dear to many more people than I thought. Although fraught with fear and a sense of inadequacy, I decided to face all my fears and participate with great joy. When I entered Cinema Italia and saw the crowded venue, I was afraid of not being able to talk for the strong emotion.
Instead, thankfully, apart from the shaky beginning, everything went well, thanks to the kindness and sensitivity of Paolo Ciampi and Massimo Orlandi.
This meeting also provided an opportunity to experience the great strength and great humanity of athletes who, through their deeds, have been able to convey solidarity and nearness and listen to those who have supported them throughout their brilliant careers and continue to follow their noble achievements.
Even today I am surprised how many people continue to follow my "achievements".
I want to thank you all In the knowledge that only through the union of many forces will we build a better world, fit for everyone.

With great fondness
Salvatore Cimmino