lunedì 18 febbraio 2008

.....grazie di esistere




























































Como, Villa Olmo





















2 febbraio 2008

Carissimi Amici dell' Ice Club


vi ringrazio di cuore per avermi invitato a questa iniziativa, che vi fa onore perché rappresenta un segnale di vero impegno e grande passione sportiva.
Lo sport rappresenta un veicolo straordinario di integrazione per le persone con handicap, uno strumento fondamentale che consente il recupero di dimensioni di vita, anche relazionali, che ragazze e ragazzi con disabilità fisica e psichica troppo spesso non possono agire.
Nel corso di questi ultimi anni il nuoto ha decisamente cambiato la mia vita, arricchendomi di prospettive e motivazioni ma, soprattutto, migliorando in modo radicale il mio essere nel mondo, tra la gente, in famiglia, nelle relazioni con l’altro. Ho potuto mettere in campo e sperimentare risorse che limiti culturali, alimentati anche da contesti sociali spesso disattenti e arretrati, fino a quel momento mi impedivano di vedere. Ma quelle risorse c’erano, erano in me e aspettavano solo lo stimolo necessario per esprimersi pienamente.
Dico questo, partendo dalla mia esperienza personale, per sottolineare l’importanza che le amministrazioni locali, le Asl, i centri sportivi rivestono proprio nel creare quello stimolo necessario ai ragazzi diversamente abili e alle loro famiglie per uscire dall’isolamento e intraprendere, insieme, un vero cammino di integrazione con l’altro. Cammino di integrazione che porta con sé, sempre, arricchimento umano, sociale, civile.
Ho 44 anni, vivo il mio handicap da quando, all’età di quattordici anni, un osteosarcoma costrinse i medici ad amputarmi la gamba destra: trent’anni sono tanto tempo, tempo che mi ha consentito di osservare, vivendoli in prima persona, i cambiamenti che hanno percorso la società. Mi viene in mente per esempio l’evoluzione terminologica utilizzata per descrivere la mia condizione: da handicappato si è passati a portatore di handicap e, per finire, a diversamente abile. Non si è trattato però di un mero esercizio lessicale, e di certo nel corso degli anni non si è modificato il mio handicap: è cambiato però, e molto, il contesto di vita. Si è raggiunto, finalmente, un importante risultato e cioè è entrato nelle coscienze delle persone il concetto di integrazione, parola chiave che definisce un deciso passo avanti in termini di civiltà. Oggi, finalmente, si può parlare della diversità come ricchezza, risorsa, opportunità.
Non voglio negare le difficoltà che ancora si incontrano. Penso per esempio alla scuola, luogo dove ancora oggi non è possibile per tutti sviluppare abilità sportive con allenamenti regolari, programmi adeguati e gare tra atleti con capacità simili, proprio in un momento del processo evolutivo fondamentale per lo sviluppo delle ragazze e dei ragazzi. Ma l’ottimismo mi accompagna da sempre e allora mi viene più facile guardare ai risultati, tanti, che soprattutto grazie a progetti come il vostro continuano ad arrivare spronando anche noi disabili a fare e a dare di più.
La strada per il superamento delle barriere è aperta, l’integrazione è possibile, lo sport rappresenta la via per l’annullamento delle differenze, la crescita della persona e la pratica della solidarietà.

Adesso consentitemi un momento di poesia:
La Libertà
La libertà non consiste certo nel gettare via la nostra vita.

Tu della tua vita, non puoi farne quel che vuoi,
perché essa appartiene a tutti.

Come una nota musicale, che fa parte di un'unica canzone;

come una parola che forma, insieme ad altre parole, un unico discorso;

come una pietra che, con altre pietre, tiene in piedi un'unica casa;

come un fiore che, con altri fiori, dipinge la bellezza di un unico prato!

La libertà è incomprensibile senza una sapienza che la spieghi e la orienti e la collochi all’ interno di una trama che le dia significato.

L’opportunità che avete voluto darmi oggi è la dimostrazione che ognuno di noi è in grado di contribuire a questo percorso e di questo voglio ancora ringraziarvi di cuore augurandovi un buon lavoro.
Salvatore Cimmino

.....è nata una Stella


































Con una cerimonia ufficiale, il 2 febbraio scorso, ha visto la luce
la sezione "Nuotando.... diversamente" dell' Ice Club Como.
Come verbalizzato nella ns/presentazione ufficiale del 2.2.2008 c/o i saloni di Villa Olmo (Como), con la presente siamo a comunicarVi l’entrata in funzione della nuova e prestigiosa scuola nuoto e squadra agonistica ICE CLUB COMO sez. Nuotando Diversamente.
Siamo onorati come gloriosa società di nuoto Comasco appartenente alla Federazione Italiana Nuoto, divenire scuola nuoto e squadra del COMITATO ITALIANO PARALIMPICO.
Dalla nostra esperienza unita alla competenza e alla professionalità dello staff tecnico, è nata lo scorso autunno la sezione rivolta all’utenza “diversamente abili”.
Il nostro progetto ha la presunzione di dare un protocollo tecnico in grado di accogliere questi ragazzi “speciali” nei corsi di nuoto specifici per la loro patologia, portarli ad una efficiente autonomia natatoria al fine di ottenere l’inserimento nei corsi collettivi settimanali degli utenti “normo dotati” e/o in parallelo, ove possibile, avviarli all’attività agonistica.
Il nostro progetto è gestito da tecnici e Docenti del Comitato Italiano Paralimpico e professionisti della Federazione Italiana Nuoto
L’importante convegno e presentazione ufficiale dell’evento avvenuta sabato, ci stimola ad andare avanti sul versante tecnico e professionale a dimostrazione che la parola “integrazione” va applicata in tutte le sue sfaccettature.
Il Poter dimostrare che nelle nostre due piscine sia possibile accettare l’handicap con serenità, ma soprattutto come “normalità”, ci stimola ad andare oltre. La collaborazione con il Comune di Como, La Como Servizi Urbani, l’Azienda Ospedaliera Ospedale Sant’Anna di Como e dell’ASL Como, ci permettono di avere un valido supporto. Vestire i “colori della normale diversità” ci spinge ad essere speranziosi di una dimostrazione di fiducia nei confronti degli “sport poveri” in generale e in particolare per questa iniziativa, fiore all’occhiello della nostra società. La nostra ambizione sarebbe di essere presente sul territorio Comasco come nuovo punto di riferimento sportivo, sociale e integrativo a dimostrazione che “lo sport non ha barriere” . A ogni “blocco di partenza” tutti i nostri atleti hanno “le stesse opportunità”.

ICE CLUB COMO – La Storia:

L’ice Club Como sezione nuoto nasce nel 1975 come emissione dell’Ente gestore del centro sportivo di Casate (Como). Viene fondata da un gruppo di genitori sostenuti dal Cav. Onofrio Gangemi (primo direttore del centro) e da Antonio Conelli (primo direttore della piscina), olimpionico ad Amsterdam nel 1928 e da poco scomparso. Nei suoi trent’anni di vita il club ha visto avvicendarsi alla guida presidenti come Claudio Novati, Guido Galli (padre dell’attuale allenatore Marco), Umberto dal Pont, Dario Bigio, Tiziano Roncoroni, fino all’attuale Augusta Nava. Fra i tecnici dell’Ice Club annoveriamo Fulvio Imperiali (dal 1975 al 1995) e Marco Galli (dal 1995 ad oggi) supportati da Marcello Firmo (allenatore del settore giovanile dal 1977 al 2002 tecnico e docente del settore Istruzione Tecnico della FIN). Atleti come Barbara Caprani, Annamaria Ferrara, le sorelle Chiesa, Simona dal Pont e tanti altri hanno arricchito la società con 34 Titoli Italiani Giovanili cui vanno ad aggiungersi due medaglie ai campionati Europei Juniores: nel 1985 a Ginevra Annamaria Ferrara argento nei 100 delfino e nel 1990 a Dunkerque bronzo di Simona dal Pont nei 400 misti. Quest’ultima ha detenuto il Record Italiano Juniores sulla distanza per 5 anni. In questa stagione agonistica 2007/2008 la società ha tra le sue fila 150 atleti delle diverse sezioni (Esordienti, Propaganda, Preagonismo, Master, Tuffi) e dallo scorso anno collabora con la Nuotatori Milanesi (atleti di categoria). La Società collabora con la Como Servizi Urbani gestendo la scuola nuoto presso le piscine “Conelli – Mondini “ di Casate e la gloriosa piscina “Sinigaglia” di Como con ben 2500 allievi seguiti da qualificati Istruttori Ice Club.

2006, NASCE ICE CLUB COMO, Sezione “ Nuotando … Diversamente …”

In Collaborazione con la Como Servizi Urbani, nasce l’idea di Intraprendere un protocollo d’intesa con il Comitato Italiano Paralimpico, per inserire nei corsi collettivi ragazzi con disabilità fisica e psichica. L’Idea di uniformarsi anche il Lombardia ai recenti protocolli d’intesa tra Federazione Italiana Nuoto e Comitato Italiano Paralimpico è sulla convinzione che la persona con disabilità è una risorsa sulla quale la collettività deve investire,per un suo pieno recupero sul piano del lavoro, del tempo libero, dello sport, dei rapporti e delle relazioni interpersonali. Le Varie richieste dei genitori della nostra città, ha scaturito la decisione univoca di intraprendere questa “strada maestra” la quale permetterà con corsi mirati e perfezionati, all’inserimento dell’allievo/a “diversamente abile” nei corsi collettivi settimanali o intraprendere una carriera sportiva.

OBBIETTIVI:

Gli obbiettivi principali della società sono quelli di consentire, agli utenti o agli atleti, il raggiungimento dell’autonomia personale e l’aumento dell’autostima. Autostima interpretata in modo ampio, non solo quella acquatica, ma anche funzionale: dalla preparazione della borsa, alla gestione degli spogliatoi, dall’entrata e uscita dall’acqua. L’aumento dell’autostima avviene quanto l’allievo o l’atleta vive i momenti di successo che gli permettono di alimentare la fiducia in se stesso. Questi obbiettivi si raggiungono attraverso l’acquisizione di una disciplina (in questo caso il nuoto essendo arbitrario e modulabile per definizione) dando a questi futuri atleti “speciali” la possibilità di partecipare a delle vere e proprie competizioni, imparando il rispetto delle regole sportive e sociali. La strada è ancora lunga per ottenere una perfetta integrazione mirata al nostro programma, ma siamo perfettamente convinti di aver rispettato tutte le tappe organizzative e tecniche, programmate con minuziosa cura sul versante professionale fino a questo momento. Siamo altresì consapevoli di non mentire ai genitori i quali per la grave patologia o invalidità del proprio figlio/a non potranno essere inseriti un domani nei corsi collettivi di nuoto settimanali, ma siamo altrettanto consapevoli che a questi genitori abbiamo già trovato una collocazione tecnica consona alle loro richieste ed aspettative per il proprio figlio/a nelle nostre file societarie e nei nostri due impianti di nuoto.
Bruno Frangi
Responsabile Tecnico Ice Club Como