giovedì 22 novembre 2012

Libertà, Uguaglianza, Fraternità














Carissimi Fratelli, Goma è di nuovo in guerra,
forza e coraggio, vi voglio bene!!!

La disabilità oggi, rispetto al passato, non rappresenta più un limite, non preclude più la possibilità di sognare, di avere un lavoro, una casa, una famiglia, di viaggiare. Oggi la tecnologia, applicata ai mezzi di trasporto, alla costruzione di edifici, ai dispositivi protesici non ha più confini, e se tutto questo viene coniugato ad una attività sportiva, anche solo a livelli amatoriali, la disabilità pur non annullandosi può non rappresentare più un ostacolo insormontabile. Prima che iniziassi a nuotare ero senza voce, come un fantasma, ero stanco di lottare, il mio bisogno di aiuto, a parte i miei cari, non era recepito: la disabilità, nella nostra società, è considerata una malattia cronica, irreversibile, senza speranze, e l’unica risposta delle istituzioni era e rimane una assistenza neutra, asettica, episodica. Quando sono stato restituito alla vita, grazie alla solidarietà di una persona capace di ascolto, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella di denunciare tutto questo: il completo abbandono delle nostre istituzioni che non tengono conto del progresso, degli obiettivi raggiunti dalla ricerca applicata alla disabilità. L’abbattimento delle barriere architettoniche, la modifica dei LEA, quindi del Nomenclatore Tariffario, e di tutte quelle norme volte alla salvaguardia della dignità delle persone con disabilità erano e rimangono solo slogan enunciati a fini propagandistici. Quando ho preso coscienza delle mie capacità natatorie e dei traguardi che potevo raggiungere attraverso una disciplina che della passione e del sacrificio fa un fondamento portante, non ho pensato neanche per un istante alle difficoltà che potevo incontrare, ho pensato solo che anche io, con il mio impegno, avrei potuto contribuire al progetto di molti, quello di migliorare le condizioni di vita delle persone disabili. Nel mondo ci sono oltre settecento milioni di persone con disabilità, cifra che rappresenta più del 10% della popolazione totale, e solo in pochi paesi queste persone possono godere di una legislazione adeguata, giusta e democratica, mentre, in molti altri, vivono in uno stato di emarginazione e disagio permanente. In questi giorni, ho ricevuto l’adesione al mio progetto “A nuoto nei mari del globo, per un mondo senza barriere e senza frontiere” da un’organizzazione importante come la WOWSA, World Open Water Swimming Association, la quale ha voluto candidarmi, insieme a 14 illustri nuotatori, a “Uomo dell’ anno”. Grazie al sostegno e alla testimonianza di chi presiede egregiamente questa nobile istituzione che vive e diffonde gli alti valori dello sport, ho imparato ad amare questa nobile disciplina e sono fiero ed emozionato di poter anch’io, nel mio piccolo, contribuire a portare un messaggio di pace e solidarietà. È per questo, con umiltà ma anche con grande orgoglio, vi chiedo di sostenermi attraverso il voto, per aiutarmi in questo progetto d’integrazione e accoglienza che renda il mondo in cui viviamo un posto meraviglioso per tutti. Con Affetto Salvatore Cimmino

Liberty, Equality, Fraternity














Dear brothers, Goma is again at war, strength
and courage, I love you!!!

Disability today, compared to the past, is no longer a limit, it doesn’t preclude your chance to dream, to have a job, a house, a family and to travel. Today’s technology, applied to transportation, to buildings, to prosthetic devices, has no boundaries. If you also perform a sport, even at an amateur level, disability will not disappear, but it will no longer pose an insurmountable obstacle. Before I started to swim I had no voice, just like a ghost. I was tired of fighting, my need for help, except by my dear ones, was never considered: disability, in our society, is seen as chronic, irreversible, hopeless, and the only response from the institutions was and remains a neutral, aseptic and episodic assistance. When I returned to life, thanks to the solidarity of a person capable of listening, the first thing that came to my mind was to denounce all this: the complete abandonment of our institutions that do not take into account the achievements from applied research to disability. The removal of all architectural barriers, modifications of the prosthetic regulations and standards, and all those rules designed to safeguard the dignity of persons with disabilities were and remain a slogan set for propaganda purposes. When I became aware of my swimming skills and goals, that could be achieved through discipline, passion and sacrifice, I did not think even for a moment about the obstacles that I could meet. I just thought that I, with my commitment, could make a contribution to a greater project, to improve the life conditions of disabled people. Worldwide, there are over seven hundred million people with disabilities, who represent more than 10% of the total population. Only in a few countries, these people can enjoy an adequate, fair and democratic legislation, while in many others, most live in a state of marginalization and hardship. Just recently, I have received support for my project “Swimming in the Seas of the Globe – for a world without barriers and without borders” by an organization as important as the WOWSA – World Open Water Swimming Association, which nominated me, together with 14 other famous swimmers, to their “Man of the Year” award. I want to thank the leaders of this noble institution, which represents the highest values of this sport, for their support. I learned to love this noble discipline and I am proud and excited to help bring out a message of peace and solidarity through it. This is why, with humility and at the same time with great pride, I ask you to support me by voting, to help me with my project of integration and acceptance, to make the world we live in a wonderful place for everyone.

With affection Salvatore Cimmino