giovedì 26 gennaio 2012

Sostenere l’ altro finchè non è capace di starsene da solo

A nuoto nei mari del globo, La tappa del fare














GOMA, sede del Governatorato. Padre Louis NZABANITA, Salvatore CIMMINO, Governatore Julien Paluku KAHONGYA, Padre Generale Raffaele Mandolesi, Padre Paolo Di Nardo



La RDC, (Repubblica Democratica del Congo), sede della prossima tappa de “A nuoto nei mari del globo”, (23 – 30 aprile, regione del Nord-Kivu, da Kiumba, isola di Idwji a Goma, 40 Km), se disponesse dei mezzi necessari per sfruttare il proprio sottosuolo ricco di gas, petrolio, diamanti, oro, coltan, ( colombo e tantalite ), e cassiterite, (il 70% dell’ intero pianeta) – e grazie ad una posizione geografica ideale, sarebbe con ogni probabilità uno dei paesi più ricchi e accoglienti al mondo.

Al contrario, come in quasi tutti i paesi del continente nero, il colonialismo prima e le sciagure provocate dalle guerre e dalla natura poi, hanno impedito che questo meraviglioso paese crescesse e si sviluppasse nella pace e nella democrazia.

Oggi la RDC è uno dei paesi più poveri della Terra, e la presenza sul territorio di organizzazioni laiche e religiose, insieme all’impegno delle autorità locali, non è sufficiente a rispondere con efficacia alle richieste di aiuto provenienti dalla popolazione che vive, purtroppo, in condizioni disumane.

Infatti i servizi come la sanità, la mobilità, l’istruzione e la sicurezza sono del tutto inaccessibili se non per pochi gruppi. In una società precaria come questa la corruzione e la delinquenza organizzata dilagano a dismisura gravando ancora di più sull’inerme popolazione.

Durante la mia permanenza a Goma, per organizzare la prossima tappa, sono stato ospitato, assistito e supportato con affetto e competenza da Padre Paolo Di Nardo, da quasi 30 anni nella RDC come missionario dei Caracciolini, che tra un incontro e l’altro con le autorità civili e militari mi ha descritto le enormi e scandalose difficoltà che la popolazione è costretta ad affrontare, realtà che ho potuto constatare di persona visitando il Centro Protesi e il Centro di Igiene Mentale di Goma.

La mancanza dei più elementari mezzi di sopravvivenza si ripercuote tragicamente sulla popolazione: l’80 per cento delle famiglie non può permettersi di mandare i figli a scuola, l’analfabetismo dilaga; patologie lievi, come una semplice influenza, si trasformano quasi sempre in una patologia grave per l’assoluta povertà che impedisce l’accesso ai farmaci; la situazione si aggrava ulteriormente per le persone con disabilità: l’handicap è vissuto come una vergogna dalle famiglie – tanto che i bambini che nascono con malformazioni vengono abbandonati notte tempo – e le strade non asfaltate, piene di buche, edifici non a norma, assistenza quasi del tutto inesistente costituiscono fattori assolutamente negativi che vanno ad aggiungersi ad un’esistenza già di per sé faticosa. Il tema della totale assenza di sicurezza è un ulteriore aggravio che grava su un sistema in cui solo i ricchi godono delle ricchezze offerte da questa terra, ricchezze che contrabbandano con grande convenienza personale senza nulla lasciare a beneficio dell’intera collettività.

Mi appello a quelle realtà che operano nel mondo dell’assistenza e della riabilitazione protesica perché facciano un passo avanti, cooperino e contribuiscano al cambiamento di questa triste realtà. Migliorare e garantire le condizioni sanitarie d’eccellenza e la cura dei bambini e degli adulti ammalati e con disabilità è un dovere del mondo occidentale.
Il sistema sanitario pubblico congolese si trova oggi in condizioni estremamente precarie dal punto di vista strutturale e finanziario e non è in condizione di far fronte alle necessità di prevenzione, di assistenza e di cura per gran parte della popolazione.

Sono anni che l’OMS denuncia questa grave realtà, ecco perché è necessario e urgente rafforzare le capacità d’intervento e di sostegno in favore di queste popolazioni indifese, in modo da scongiurare il loro abbandono da parte della comunità mondiale.

Le realtà presenti sul territorio – penso ai Caracciolini che ho conosciuto nel loro impegno quotidiano, a Padre Paolo, sempre entusiasta, mai stanco, ai giovani preti disponibili e votati ad una missione di accoglienza e sostegno davvero rari e quasi sconosciuti al mondo occidentale, a Veronique, coraggiosa e competente fisioterapista e, naturalmente, al Vescovo Kaboy Ruboneka che veramente incarna i precetti cristiani con piglio e convinta determinazione – vanno, io credo, aiutate in questo importante percorso di solidarietà.

Voglio sperare che al mio ritorno a Goma, il prossimo 15 aprile, porterò buone notizie ai bambini, agli adolescenti e agli adulti assistiti dal Centro Protesi e dal Centro di Igiene mentale.

Spero di avere tantissimi regali da donare ai bambini ospiti dell’orfanotrofio di Padre Paolo.

Con Affetto

Salvatore Cimmino

Swimming in the seas of the globe, The action step













GOMA, The seat of the governorate. Padre Louis NZABANITA, Salvatore CIMMINO, Governatore Julien Paluku KAHONGYA, Padre Generale Raffaele MANDOLESI, Padre Paolo DI NARDO


The DRC (Democratic Republic of Congo) will be the venue of the next stage of “Swimming in the seas of the globe” – April 23-30, region of North Kivu, from Kiumba (on Idwji island) to Goma, 40 km. If this country had the means to exploit its rich resources – gas, oil, diamonds, gold, coltan (colombo and tantalite), and cassiterite (70% of the whole global supply) – due to its perfect geographical location, it would probably be one of the richest and welcoming places the world. On the contrary, as for almost all countries on the African continent, catastrophies caused by colonial wars and by nature, have prevented this wonderful nation to grow and develop in peace and democracy.

Today, the DRC is one of the poorest countries on Earth, and the presence in the territory of secular and religious organizations, along with the commitment of local authorities, is not effective enough to respond to the requests for help from people who live, unfortunately, in inhumane conditions.

In fact, services such as healthcare, mobility, education and security are completely inaccessible except by a few groups. In a so precarious society, corruption and organized crime are rampant and horrendously afflict the helpless people.

During my stay in Goma, where I went to arrange the next stage, I was hosted, aided and supported with love and skill by Father Paolo Di Nardo,a missionary in the DRC with the Caracciolini for almost 30 years, who during a meeting with the other civil and military authorities, described the enormous and scandalous hardship that the population is forced to face, which I could actually witness myself when visiting the Prosthesis Centre and the Centre of Mental Health in Goma.

The lack of the most basic means of survival tragically affects the population: 80 per cent of households can not afford to send their children to school, illiteracy is rampant, minor illnesses, such as a simple flu, almost always end up into a serious diseases, due to the absolute poverty that prevents access to medicines; the situation is even worse for people with disabilities: this condition is experienced by families as a shame – so much so that children born with birth defects are abandoned at night time – unpaved roads full of potholes, buildings without any provision for disability, almost non-existent assistance are absolutely negative factors that add to an existence that is in itself already exhausting. Finally, the total lack of security is an additional burden on a system where only the rich enjoy the benefits offered by this land, where huge wealth is smuggled away for personal convenience, leaving nothing to benefit the entire community.

I make an appeal to those companies that operate in the fields of prosthetic rehabilitation and assistance, so that they will step forward to cooperate and help change this sad reality. To improve and ensure a excellent health standards and to take care of children and adults with disabilities and illnesses is a precise duty of the Western world.

The Congolese public health system is now in extremely precarious conditions, in terms of structural and financial resources, and is not in a position to meet the need for prevention, care and treatment for the majority of the population.For years, the WHO denounced this grave reality, and it is therefore necessary and urgent to strengthen their means of intervention and support for these helpless people, so as to prevent their abandonment by the world community.

There are positive forces in the area , like the Caracciolini, tireless in their daily commitment , like Father Paul, whom I witnessed being always enthusiastic, to the younger priests who always make themselves available and are devoted to support their welcoming mission in ways that are very rare and almost unknown in the Western world. Or like Veronique, a brave and competent physiotherapist and, of course, Bishop Kaboy Ruboneka, who truly embodies the Christian precepts with unwavering determination. I believe they all need help in this important path of solidarity.

I hope that my return to Goma on 15 April, will bring good news to children, teenagers and adults assisted by the Hearing Center and the Center of Mental Hygiene, together with many gifts to give to the children living in Father Pauls’s orphanage.

Warm regards

Salvatore Cimmino