giovedì 16 ottobre 2008
...emarginazione...
Carissimi Compagni di viaggio, viviamo in un Paese dove oltre 5 milioni di nostri connazionali vivono una realtà infernale, è mio dovere denunciarlo e portarlo alla vostra conoscenza, alla luce del sole.
Come ho scritto qualche tempo fa, il mio è uno sciopero, uno sciopero del nuoto, smetterò di nuotare finchè non sarà garantito il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona disabile per promuoverne la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro, e nella società;
finchè non saranno prevenute e rimosse le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona, per permettere al disabile una partecipazione attiva alla vita della collettività, quindi di predisporre quegli interventi volti a superare stati di emarginazione e di esclusione sociale.
Questo è quello che accade:
Dal Corriere della Sera:
Il caso di una ragazza con problemi di sviluppo nella provincia di Nuoro
Ha 24 anni ma è come se ne avesse sei, l’asilo ha deciso di lasciarla a casa.
La giovane trovava sollievo nello stare in compagnia con i bambini più piccoli, ma ora non è più possibile.
NUORO - Ventiquattro anni all’anagrafe ma il corpo e la mente di una bambina di sei, che non le consente di vedere, sentire, parlare. È la storia di una giovane nuorese che da due anni aveva trovato un’importante ragione di vita nello stare con i bambini e gli insegnanti in una scuola materna privata cittadina. Quest’anno invece la scuola che accettava di ospitarla, nonostante la sua età, ha opposto un garbato ma deciso diniego a causa, ufficialmente, del gran numero di iscrizioni.
L’ESCLUSIONE - Così da quindici giorni il suo umore è cambiato e anche quello dei suoi genitori poiché ogni mattina la sua aspettativa di uscire di casa e andare a scuola resta delusa. La ragazza ha un insegnante pagato dai genitori e avrebbe solo voluto trascorrere alcune ore della giornata a sentire gli altri giocare e parlare. Ha solo bisogno di un po’ di spazio e di molta compagnia ma nessuna scuola sinora ha accettato di ospitarla trincerandosi dietro al fatto che l’obbligo scolastico per lei non esiste più. Unica eccezione la disponibilità all’accoglienza da parte del sindaco di Ollolai, Efisio Arbau, ma i chilometri di distanza sono troppi. L’assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Nuoro ha offerto come soluzione la permanenza in un Centro diurno per adulti specializzato per accogliere i disabli, inaccettabile poiché al di là della sua data di nascita la giovane è fisicamente solo una bambina che riconosce i bambini come suoi simili.
Con Affetto
Salvatore Cimmino
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento