martedì 25 settembre 2007
Giro d' Italia a nuoto per un mondo senza barriere, 10^ ed ultima Tappa
Hotel Cristallo, 22 settembre 2007
Conferenza Stampa
Giro d’ Italia a nuoto
Per un mondo senza barriere
Ringrazio l’Amministrazione Comunale di Fano e Giorgio Andrea Ricci, organizzatore di quest’ultima tappa.
Domani concluderò questa esperienza, straordinaria, che mi ha portato per quattro mesi in giro per l’Italia. Se ripenso agli inizi, a quando l’idea di un giro del Paese a nuoto cominciava a frullarmi per la testa ho come la sensazione di aver vissuto un sogno. E il sogno, realizzato, non sta nell’aver portato a termine un’impresa certamente faticosa ma comunque non impossibile, sta nel risultato raggiunto in termini umani. In questo periodo ho scoperto persone specialissime, piene di entusiasmo e testimoni reali della parola solidarietà. Trovare persone con cui poter condividere un progetto costituisce già, di per sé, una vittoria, e in questo momento io mi sento un vincitore. Ed è nello sport, in questo ambiente sano e meraviglioso, che per la prima volta ho capito che davvero la diversità può e deve rappresentare un valore.
Le motivazioni che mi hanno spinto a programmare una tale impresa, partendo dalla mia condizione di "diversamente abile", sono l'aggiornamento del nomenclatore tariffario, il ripristino di un assegno mensile per coprire i costi che si sostengono per le cure e la riabilitazione; la sensibilizzazione delle istituzioni, pubbliche e private al problema dell’ adeguamento delle strutture, all'accessibilità da parte dei disabili, nel pieno rispetto della dignità della persona disabile.In Italia ci sono oltre 5 milioni di disabili motori, con 17000 nuovi casi ogni anno, praticamente una media di 47 persone al giorno. Numeri importanti, eppure spesso sconosciuti alla gente. Cifre che certamente descrivono l’invalidità come male da combattere e prevenire ma anche e soprattutto come situazione da normalizzare nella società. Tutto ciò ha bisogno di servizi sempre più adeguati e all’avanguardia, di innovazione tecnologica che permetta ai disabili di vivere una vita migliore, per molti ancora troppo lontana purtroppo da quella che sono costretti a vivere. Questa è la mia battaglia, queste le motivazioni che mi hanno spinto a portare avanti il Giro d’Italia a Nuoto, per un mondo senza barriere, per sollecitare le Istituzioni e per dimostrare a tutti che lo sport, il nuoto in particolare, può essere un forte alleato alla disabilità.
Il fatto gratificante è che le Istituzioni, come oggi, hanno risposto: in ogni tappa la mobilitazione dei comuni è stata convinta e solidale, i sindaci, gli assessori e le associazioni sportive hanno risposto con affetto ed entusiasmo e questo dimostra, a mio parere, che la strada intrapresa è quella giusta. Sono consapevole di rappresentare la “classica goccia nell’oceano”, questo non mi impedisce però di continuare a credere e a sperare, con caparbietà, in un futuro migliore, fatto di integrazione, sensibilità e solidarietà.
Questo è il momento dei ringraziamenti: in realtà non credo mi basterebbe una giornata per citare tutte le persone meravigliose che hanno voluto starmi vicino in questa avventura. Devo però necessariamente cominciare da Alessandro, mio figlio: gli impegni di quest’anno, gli allenamenti, i viaggi non sempre mi hanno permesso di stare con lui quanto avrei voluto eppure, nonostante i suoi pochi anni, si è dimostrato un piccolo saggio uomo estremamente sensibile al problema che ho tentato di rappresentare e fortemente solidale con me e con tutte le mie difficoltà. Come minimo ai nostri figli dobbiamo il tentativo di rendere questo mondo migliore e a volte ho la sensazione che siano proprio loro gli unici in grado di insegnarci come poterlo fare. Per questo, Alessandro, ti dico grazie.
Per il Circolo Canottieri Aniene, per il suo presidente Giovanni Malagò, per il responsabile dell’organizzazione sportiva Marco Zilia, per il suo direttore Antonello Manetti, per tutto lo staff, da Gianni Nagni a Dario Cortese a Enrico Giorni, davvero non trovo le parole: la loro accoglienza, il loro entusiasmo, la sensibilità, lo spirito sportivo che immediatamente, senza riserve, hanno voluto dimostrarmi hanno riempito il mio cuore in maniera tale da farmi dire che incontrarli è stata una delle più belle esperienze della mia vita. E tra loro non posso dimenticare un socio speciale, il mio primo vero tifoso e sostenitore Mario Adiutori, persona splendida che ha saputo davvero darmi tantissimo.
Ha creduto in me, e questo non potrò mai dimenticarlo, il Prof. Emanuele Emmanuele che presiede la Fondazione della Cassa di Risparmio di Roma.
L’Associazione Oplontina, della mia città, Torre Annunziata, che due anni fa mi ha seguito, spronato e fortemente aiutato nel primo tentativo, un po’ folle, della traversata Capri Sorrento, da cui tutto ha avuto inizio. Grazie a Peppe D’Angelo.
E poi le decine di Sindaci, Assessori, associazioni sportive di tutti i comuni che sono riuscito a toccare in questa avventura e che sempre, ogni volta, mi hanno accolto con affetto e con un notevole e impeccabile sforzo organizzativo.
Infine questi ragazzi, persone meravigliose che oggi per me sono come fratelli: Luca Baldini e Christian Minotti che non solo hanno tentato di insegnarmi a nuotare ma mi hanno incoraggiato con affetto ed entusiasmo in ogni momento, Paola Geretto straordinaria giornalista in erba, Federico Paolocci e Andrea Carpinetti, un vero angelo custode. Senza di loro non ce l’avrei mai fatta. GRAZIE
GRAZIE!!!!!
Salvatore CIMMINO
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