Vorrei esprimere la mia profonda gratitudine a quanti mi sono stati vicini con il loro affetto e il loro sostegno per tutti questi anni.
Voglio dire grazie a quanti hanno condiviso e continueranno – ne sono certo – a condividere la mia battaglia: per un mondo senza barriere e senza frontiere.
Un grazie particolare lo devo a quei giornalisti che – con la loro sensibilità – hanno fatto conoscere al mondo il mio progetto, come Valeria Robecco dell’ Ansa:
A nuoto nei mari del mondo con una sola gamba per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della disabilita’:
Salvatore Cimmino, 50 enne originario di Torre Annunziata ma romano d’adozione, con le sue bracciate non vuole battere un record, ma portare avanti la sua sfida per un pianeta senza barriere e senza frontiere.
Il re delle maratone a stile libero ha concluso a New York il suo giro per i mari del globo:”E’ un progetto iniziato nel 2010 in Israele, e nato per abbattere tutte le barriere architettoniche e mentali che impediscono ancora oggi l’integrazione nella societa’ delle persone con disabilita’”, spiega all’ANSA dopo aver portato a termine con successo in 9 ore 34 minuti e 46 secondi la ‘Manhattan Island Marathon Swim’, una gara del periplo dell’isola di Manhattan di 54 km.
Un saluto particolare a tutte le persone incrociate lungo la strada che, senza conoscermi, hanno voluto regalarmi il loro tempo e la loro amicizia.
Ho iniziato questa avventura perché sono profondamente convinto dell’ importanza della condivisione. Solo portando all’attenzione dell’opinione pubblica le difficoltà e i disagi che quotidianamente vivono le Persone con Disabilità, solo sensibilizzando le coscienze, sarà possibile costruire, insieme, un mondo a misura di tutti.
Se condividiamo l’idea di una società che si faccia carico dell’altro e che invogli ognuno a mettere a disposizione dell’altro le proprie competenze e le proprie capacità, allora presto si potranno sconfiggere e abbattere definitivamente le barriere della diffidenza e dell’emarginazione e raggiungere obiettivi – fondamentali per noi disabili – come l’esigibilità delle leggi che regolano la disabilità, impedendo che oltre un miliardo di persone rimanga indietro, da sola, ad affrontare l’esistenza.
Oggi i Governi fanno ancora poco, e forse senza troppa consapevolezza e convinzione, in materia di disabilità;
dovrebbero invece iniziare ad occuparsene concretamente, affrontando la realtà dei disabili come problema da risolvere ma insieme anche individuando nel nostro mondo una importante e significativa risorsa da sfruttare per la crescita e lo sviluppo dei Paesi del mondo.
I Governi devono promuovere reali processi di integrazione, reali processi di cambiamento nell’organizzazione delle città, dei quartieri, dei trasporti, delle scuole, di tutte le strutture pubbliche.
Devono capire l’importanza strategica di una politica imprenditoriale che industrializzi gli enormi e straordinari passi avanti compiuti dalla ricerca scientifica e dallo sviluppo tecnologico per attuare quei processi che consentiranno ai disabile di fruirne appieno.
Rivoluzionare il sistema sanitario prevedendo investimenti maggiori, centri di ascolto per le famiglie, strutture accessibili. Facilitare l’ ingresso nel mondo del lavoro. Valorizzare di ogni cittadino le capacità e le attitudini e, soprattutto, non permettere mai che nessuno rimanga solo.
Le Persone con Disabilità devono collaborare e aiutare gli altri a vedere gli ostacoli che quotidianamente si presentano, dobbiamo impegnarci e non stancarci di parlare, manifestare, aiutare a dare voce a chi voce non può avere.
La mia prossima tappa – a novembre prossimo – si chiama Goma, città del Nord-Kivu, Repubblica Democratica del Congo, e il traguardo sarà quello di portare un aiuto concreto al Centro Protesi “Shirika la Umoja“, e per questo avrò bisogno, ancora una volta, di tanto sostegno e tanta solidarietà.
Salvatore Cimmino
Nessun commento:
Posta un commento