lunedì 31 ottobre 2011

Immagini dalla Nuova Zelanda. ( Pictures from New Zealand )



Ai confini della realtà












John Kirwan & Salvatore Cimmino

Saranno state le 9h00 quando mi sono calato in acqua, il primo impatto è stato tremendo: mi sono bruciato il viso al contatto con l’acqua: era gelata!!!

In quel momento è come se si fosse accesa una fiamma in me: quel bruciore al viso mi ha incattivito: anziché paura mi ha dato forza e determinazione nell’inseguire con veemenza il mio obiettivo: il successo di questa tappa avrebbe contribuito in maniera determinante a realizzare uno dei miei sogni: un centro protesi, che si rispetti, nella città di Goma, per rispondere alle esigenze e soprattutto alle preghiere di tanti bambini, ragazzi, uomini e donne amputate: una vita con meno sofferenze, con meno lacrime, con qualche sorriso, con uno sprazzo di gioia.

La prossima tappa, infatti, sarà in Africa, nella Repubblica Democratica del Congo, nella regione del lago di Kivu, al confine con il Burundi e il Ruanda, dove tenterò di unire con un ponte virtuale di 40 km, l’ isola di Idjwi a Goma City.

Ogni tanto il freddo mi svegliava dalla mia determinazione, le correnti fredde invadevano il mio corpo e accendevano qualcosa nella mia testa, come se il cuore si fosse trasferito nella mia testa, facendo tremare le pareti del mio cranio, ma poi passava, poi si ripresentava.

Ogni venti minuti mi fermavo per bere integratori sciolti in acqua calda, era un sollievo. Ma io sentivo freddo, mi pervadeva tutto il corpo, ammetterlo però avrebbe significato la resa. Ogni tanto alzavo la testa, l’isola del Sud si avvicinava, ma era ancora lontana.Allora cercavo nuove energie mentali che mi dessero più forza.

Ho iniziato a sentire dei fischi: stavo sognando? Il freddo stava avendo la meglio? Invece li sentivo per davvero, era Philip che m’incoraggiava in prossimità della meta mi fa segno che mancano cinque km all’arrivo.

Mi sono sentito un leone, sembrava che fossi entrato in acqua solo da pochi minuti: volavo! Sentivo davvero la sensazione di volare!!

L’Isola del Sud non era più un miraggio: esisteva!!!

Potevano mancare due km, faccio l’ultima sosta, la ventiquattresima, riparto con tutte le mie forze, mi dicevo: dai, sei arrivato, quando sento il mare che mi si rivolta contro: si agita, mi spinge indietro, soffro come mai avevo sofferto fino a quel momento, non arrivavo mai, eppure la parete era a portata di mano, riuscivo a scorgere le onde infrangersi contro ma non arrivavo, il mare mi spingeva indietro, poi finalmente, dopo tanto penare, dopo tanta sofferenza, dopo 8h e 18 minuti riesco a toccare la parete di Perano Head, vicino Tory Channel.
In un istante si materializzano i miei sogni, sono felice, piango di gioia, Iddio ha ascoltato le mie preghiere, ce l’ho fatta!!!

Sento che questo miracolo contribuirà a regalare sorrisi, speranza e fiducia a tanti bambini e ragazzi africani.

Con Affetto

Salvatore Cimmino

In the twilight zone














John Kirwan & Salvatore Cimmino

It was about 9:00 a.m. when I dived, the first impact was terrifying: I burned my face with the water for how it was freezing cold!

Just then, as if a flame had lit inside of me, that burning face almost made me vicious: instead of fear it gave me the strength and determination to vehemently pursue my goal: the success of this crossing would have made a decisive contribution to the realization of one of my dreams: a functional prosthesis center in the city of Goma, to meet the needs and especially the prayers of so many children, boys, men and women who are amputees: a life with less suffering, less tears, and more smiles and more flashes of joy.

The next stage will be in Africa, in the Democratic Republic of Congo, in the region of Lake Kivu at the border with Burundi and Rwanda, where I will try to unite the island of Idjwi and Goma City with a virtual bridge 40 kilometers long.

Many times the cold woke me up from my determination, with the freezing currents invading my body and lighting something in my brain, as if my heart had moved inside my head, making my skull tremble, and it would come and go.

Every twenty minutes I stopped to drink some supplements dissolved in hot water, it was a relief.

I did feel the cold, however, it was inside my whole body, but admitting it would have meant surrendering.

Every time I raised my head, the Southern Island was approaching, but it was still far away.

Then I tried to give myself new energy and more mental strength.

I started to hear the people cheering me: was I dreaming? Was the cold taking over my senses? Instead I was really hearing them, with Philip who encouraged me for the goal was close, told me I was only five kilometers away from the arrival.

I felt like a lion, it seemed that I had entered the water only a few minutes earlier. I was flying! I really felt like I was flying!

The Southern Island was no longer an illusion: it was there!

It could have been two kilometers from land, It was my last stop, the twenty-fourth, I pushed forward with all my strength. I would tell myself: come on, you made it, when I suddenly felt the sea turning against me: shaking me, pushing me back, I suffered like never before until that moment. I couldn’t make it, yet land was at hand, I could see the waves crashing against it but couldn’t reach it, the sea would push me back. Then finally, after so much effort and so much pain, after 8 hours and 18 minutes, I touched the wall of Perano Head, near Tory Channel.

In an instant my dreams had materialized, I was happy, I cried with joy, God had listened to my prayers, I made it!

I feel that this miracle will help to give smiles, hope and confidence to so many children in Africa.

Kia Ora

Salvatore Cimmino