venerdì 27 maggio 2011

Quando la fantasia supera la realtà

Lester B. Pearson College United World College of the Pacific
23 maggio 2011



















Quello che state per leggere vi sembrerà una favola anziché la cronaca di una giornata che porterò nel mio cuore molto a lungo: il Pearson College e’ ubicato in una foresta che sembra essere uscita dalla fantasia di Charles Perrault, con alberi maestosi, sentieri magici, scoiattoli, cervi e meravigliosi uccelli che la popolano, piante e fiori che non avevo mai visto prima. La stessa casetta in cui sono ospitato, sembra essere uscita da una fiaba, si trova al fianco di un ponticello su un ruscello dove ogni mattina, com’è successo anche la mattina della traversata, quando sono uscito per avviarmi al molo per imbarcarmi per raggiungere Fleming Beach, un cerbiatto odorava qualcosa sull’ uscio di casa, e per niente spaventato ha continuato a farlo nonostante la mia presenza. Per un momento ho pensato (ho sognato?) che fosse un troll venuto ad augurarmi buona fortuna e poi, a pochi centimetri, sul tappetino ho trovato un foglio di carta piegato con una piuma di Uccello, l’ ho preso, l’ ho aperto: era un messaggio in francese, mi ha commosso, mi si augurava bonne chance.
Sul molo ho trovato Chris Blondeau, il responsabile delle operazioni, il rettore David Hawley con sua moglie Leisa e gli studenti Augusta, detta Gugu, perché I compagni di collegio trovano difficoltà a pronunciare il suo nome, Mattia, Raed, Mark e Sahar. Dopo le dovute raccomandazioni sullo svolgimento della traversata e le foto di rito siamo partiti alla volta di Victoria, verso Fleming Beach luogo della partenza.
Il tempo non era un granché: cielo cupo, grigio e un venticello fresco. Il mare non prometteva niente di buono come poi si è rivelato durate la nuotata.
Arrivati a Fleming Beach, ho iniziato a prepararmi con Gugu che mi aiutava a spargermi la lanolina e il grasso di balena su tutto il corpo, c’e’ voluto molto più tempo del solito poiché la temperatura dell’ acqua era sugli 8 gradi Celsius mentre la temperatura esterna non superava i 14. Infatti, la squadra capitanata da Chris per tutto il tempo della traversata non solo è stata infastidita dal freddo ma si è anche bagnata dato che il mare per un buon tratto era mosso.
Siamo partiti alle 8h40, nei primi minuti non riuscivo ad appoggiare la faccia sull’ acqua per quanto era fredda, poi come in tutte le traversate mi sono isolato dal mondo esterno, non vedevo altro che lo zodiac guidato da Chris e Mattia che riprendeva con la videocamera la nuotata, scortandomi senza distrarsi per un attimo dato le difficilissime condizioni meteo marine.
Molto probabilmente è stata l’ esperienza più difficile che abbia mai vissuto, questa volta non ero sicuro di farcela: il freddo, il vento che mi soffiava contro, il mare mosso. Anche Chris mi ha rivelato alla fine, mentre mi rivestivo, che, date le condizioni, pensava che non ce l’avrei fatta.
Come tutte le più belle favole, mi verrebbe da dire “miracolo”, siamo arrivati all’ ingresso della baia che conduce al molo da dove eravamo partiti la mattina.
A quel punto mancavano ancora circa 3 kilometri, l’ acqua era sempre gelida ma un fioco raggio di sole e il mare divenuto una tavola mi hanno incoraggiato non poco. Mentre andavo avanti verso il traguardo sono stato riportato alla realtà dalle grida di gioia degli studenti arrivati al mio fianco con le loro barche, ho riconosciuto David felice che riprendeva il tutto con il suo telefono ultra moderno. Mi sono commosso e mi dicevo quanto amo questi ragazzi: I sentimenti, I valori, la gioia di vivere mi hanno permesso di completare quella che è stata, lasciatemelo dire, un impresa epica!

( 20 km in 4 ore e 50 minuti ).

Al molo ho potuto finalmente salutare tutto il collegio che mi ha riservato un’accoglienza calorosissima e gioiosa!

Con Affetto
Salvatore Cimmino

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