martedì 17 maggio 2011
Per la mobilità e una Vita indipendente per le persone disabili
Siamo giunti alla V tappa; dopo Israele, Slovenia e Argentina, (la IV tappa prevista in Messico purtroppo è stata annullata dalla FINA a causa della scarsa sicurezza delle acque, e sarà recuperata a data da destinarsi) ecco, come da programma, il Canada.
Voglio cogliere l’occasione per ringraziare il Collegio del Mondo Unito per aver voluto condividere i valori portanti del mio progetto e soprattutto per la realizzazione di quella che sarà – mi auguro – una tappa di cui porteremo memoria a lungo, sia dal punto di vista strettamente sociale, dal momento che il Canada, e in particolare il Collegio, da sempre adottano una politica di inclusione ed integrazione dei popoli con una attenzione particolare rivolta alle persone con disabilità. Sia dal punto di vista strettamente sportivo, poiché le condizioni meteo marine non saranno delle più facili: basti pensare alla temperatura dell’acqua che in questo periodo si aggira intorno agli 8 gradi Celsius, e a quella esterna che si prevede non superi i 17 gradi (in fondo non siamo tanto lontani dal confine con l’ Alaska!). Si tratta quindi di una traversata di 20 km condizionata da mille difficoltà e solo riuscire ad arrivare al traguardo rappresenterà – lasciatemi esagerare – un’impresa epica!
Certamente tante persone si chiederanno il motivo per cui mi ostino ad affrontare difficoltà sempre crescenti, invece di accontentarmi di qualche nuotata qua e là, tanto per tenermi in allenamento. Chi mi conosce bene già conosce la risposta: lo faccio sperando, nel mio piccolo e aggiungendomi ai tanti che s’impegnano quotidianamente su questo fronte, che torni utile per ricordare al mondo, al mio paese in particolare, i disagi che ancora oggi si frappongono tra la società e le persone con disabilità.
Per questo vorrei titolare questa tappa alla mobilità e alla vita indipendente invitando quegli Stati che non hanno ancora ratificato la Convenzione dell’ONU sui Diritti delle persone con disabilità, a farlo quanto prima e chiedendo agli altri di creare i presupposti per una partecipazione paritaria:
- aumentare la consapevolezza della società e delle stesse persone con disabilità riguardo i loro diritti;
- garantire un’assistenza medica efficace per le persone con disabilità;
- predisporre servizi di riabilitazione per le persone con disabilità, in modo che queste possano raggiungere e mantenere il loro livello ottimale di indipendenza e funzionalità;
- provvedere allo sviluppo e al funzionamento di servizi di sostegno, perché le persone con disabilità possano migliorare il livello di indipendenza e perché possano esercitare i loro diritti, ed infine a raccordare tali servizi alle esigenze delle persone.
Desidero salutarvi ricordando l’affetto, l’ascolto e la vicinanza di quanti mi sostengono: senza la loro fiducia non sarei riuscito a realizzare questo meraviglioso progetto, a nuoto nei mari del globo, per un mondo senza barriere e senza frontiere.
Con Affetto
Salvatore Cimmino
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento