mercoledì 14 aprile 2010

Spettabile Selex Galileo


















Voglio ringraziarvi di cuore per il contributo che, su richiesta della direzione delle Relazioni Esterne, avete voluto donarmi per la traversata a nuoto del Mar di Galilea da Kefar Nahum a Ein Gev, iniziativa relativa al progetto "A nuoto nei mari del globo" e che si svolgerà il prossimo 7 maggio. Vi sono profondamente grato per esservi fatti garanti di un progetto a me molto caro e che intendo dedicare, oltre che al Circolo Canottieri Aniene e alla Fondazione Roma, da sempre al mio fianco nel sostenere con forza il progetto rendendo possibile tutto quello che finora ho potuto realizzare, anche tanti miei colleghi che, nel corso degli ultimi anni, mi hanno incoraggiato e dato forza. In questi anni, grazie alla comprensione e all' entusiasmo anche della mia azienda, ho potuto informare tantissime persone, che altrimentinon avrei saputo com raggiungere, di un problema che è certamente specifico, cioè la fornitura dei dispositivi protesici di ultima generazioneagli amputati, ma che in realtà riguarda molto in generale tutto il mondo della disabilità all' interno del quale siamo in molti a condividere problemi, fatiche ed emarginazione. L' ho fatto attraverso il nuoto, io che certamente nuotatore non sono, e ho potuto farlo grazie al fatto che, come sempre accade nella vita, con l' aiuto di tanti è più facile raggiungere gli obbiettivi, anzi niente è impossibile! Nel mondo dello sport ormai da diversi anni, ho trovato accoglienza, solidarietà e ascolto. Ed è da questo mondo, attraverso i suoi valori, che è nato un progetto che mi ha consentito, e ancora mi consente, di condividere temi che per me, disabile, sono particolarmente sentiti. Parlo di condivisione perchè ritengo che soltanto con la partecipazione di tutta la società civile sia possibile un percorso di totale integrazione della persona con disabilità. Tutte le donne e tutti gli uomini che com me, dalla nascita o per un eventosuccessivo, si ritrovano segnati da una difficoltà fisica o psichica, vivono in una sorta di attesa di una liberazione dalla gabbia che li imprigiona menomando le loro esistenze. Per questo io credo che sia necessario intervenire essenzialmente nel campo degli stimoli e delle sollecitazioni: quando la disabilità non è eliminabile, è però sempre possibile liberare le potenzialità che non sono state cancellate. Ecco perchè è così importante per noi disabili "stare" nel mondo, cercare di incidere sui progressi di socializzazione e integrazione, testimoniare il valore della diversità, lottare per affermare i propri diritti. Oggi, la tecnologia nel campo dei presidi protesici, ha raggiunto risultati avanzatissimi: i nuovi dispositivi consentono una qualità di vita inimmaginabile fino a qualche anno fa, riducendo di molto i problemi legati a una postura e a una deambulazione scorrette. Purtroppo, in Italia, a differenza di quanto accade negli altri paesi europei, questi strumenti non sono forniti da Sevizio Sanitario Nazionale se non a costo di lunghi e complicati percorsi burocratici. Il Nomenclatore tariffario, strumento che regola la fornitura dei presidi protesici, non viene aggiornato dal 1992 e dunque non tiene conto dei progressi fondamentali ottenuti dalla ricerca. Si tratta di un caso di vera miopia culturaleda parte di un paese come l' Italia che invece, in ambito normativo, vanta leggi avanzatissime e, a livelli di istituzioni locali, spesso pone grande attenzione all' integrazione e all' assistenza dei disabili. Spettabile Selex Galileo, tale inatteso e graditissimo gesto mi sprona a continuare nel mio impegno con la massima concentrazione e dedizione, incoraggiato anche dalla volontà di servire la mia azienda.


Con questo spirito voglio ringraziarvi e salutarvi con affetto.


Salvatore Cimmino

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