martedì 22 settembre 2009

Presentazione VI tappa Giro d' Europa a nuoto. Capo Salvore - Muggia

Trieste, Provincia di Trieste, Palazzo Galatti 19 settembre 2009














Come prima cosa desidero ringraziarvi per la meravigliosa e calda accoglienza:


Maria Teresa Bassa Poropat, Presidente della Provincia di Trieste
Walter Godina, Vice Presidente della Provincia di Trieste
Mauro Tommasini, Assessore allo Sport della Provincia di Trieste
Nerio Nesladek, Sindaco di Muggia
Sergio Lupieri, Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia
La città di Trieste
Giuseppe Donno, Presidente della Panathlon Trieste - Muggia
Ladi Cociani, Presidente Circolo della Vela di Muggia
Barbara Pozar, Vice Presidente Unione Sportiva Triestina Nuoto
Ennio Abbate, Presidente Lega Navale Trieste
Ernesto Brighi, Comandante Nucleo Operativo Carabinieri
Renato Basso, Gruppo Subacquei Carabinieri
Alberto Scherani, Vice Sindaco Comune di Capodistria, ( Croazia )
Dimitrij Susanj, Assessore alle Politiche Sociali Comune di Umago, ( Croazia )
Il Comune di Isola, ( Slovenia )
Collegio del Mondo Unito - Adriatico

Il percorso che mi ha portato fin qui inizia all’incirca tre anni fa, solo nella mia testa.
Cercavo un modo efficace e diverso per comunicare disagi ed esigenze, non solo mie, ma comuni a quanti vivono quotidianamente la disabilità in un mondo strutturato a misura di normalità.
In modo particolare ho vissuto sulla mia pelle, le difficoltà di un Paese, il nostro, di accogliere, di ascoltare le problematiche di chi vive uno stato di disabilità motoria.
Alle limitazioni e ai disagi caratteristici della nostra condizione si aggiungono spesso ostacoli causati da un contesto sociale culturalmente e psicologicamente arretrato dal punto di vista dell’accoglienza e dell’integrazione.
Per le cure di riabilitazione sosteniamo ingenti costi privati per supplire a quanto non garantito dal servizio pubblico e operiamo quotidianamente un braccio di ferro con la burocrazia per ottenere quanto invece è riconosciuto dalla legge e dal servizio sanitario nazionale.
La scarsa attenzione di chi occupa abusivamente un parcheggio riservato ai disabili, o di chi ostruisce uno scivolo di accesso ai marciapiedi, o ancora di quanti, nonostante le leggi, non modificano ascensori o rampe di scale invalicabili si traduce, per il disabile, in limitazione effettiva della libertà e, di conseguenza, in un grave colpo alla dignità di soggetti già fortemente provati.
Questo progetto è nato con un intento preciso, scaturito dalle difficoltà quotidiane che vivo dall’età di quattordici anni, quando, a seguito di un osteosarcoma, amputato della gamba destra, sono dovuto ricorrere all’ausilio di una protesi per camminare.
Nel corso degli anni la ricerca scientifica e tecnologica ha compiuto progressi inimmaginabili che, applicati ai presidi protesici, consentono agli amputati una qualità della vita neanche ipotizzabile
fino a qualche anno fa. Ma di questi progressi ancora oggi in Italia non tutti possono beneficiare perché il nomenclatore tariffario, che determina la fornitura di protesi da parte del servizio sanitario nazionale, non viene aggiornato dal 1992.
Al contrario, per fortuna, il prontuario farmaceutico viene costantemente aggiornato seguendo le evoluzioni della ricerca.
Questa scarsa attenzione al mondo dei “diversi” è purtroppo una triste costante che caratterizza il nostro paese: non ci sono mai abbastanza fondi, mai abbastanza risorse, mai sufficiente attenzione.
Da qui è partita la mia “battaglia”, che mi ha portato in giro per l’Italia e per l’Europa consentendomi di vivere un’esperienza unica e irripetibile soprattutto dal punto di vista umano.
La realtà che ho conosciuto nel corso di questa esperienza racconta un paese completamente diverso, fatto di accoglienza e solidarietà, d’integrazione e comprensione.
Le risposte, sempre entusiaste e costruttive, che ho ricevuto e continuo a ricevere dalle istituzioni, associazioni sportive, dai singoli atleti che spesso mi accompagnano nelle varie tappe costituiscono la forza vera di questo progetto. Da loro ho ricevuto una grande lezione e grazie a loro oggi mi sento di poter contribuire appieno alla realizzazione di un mondo migliore, un mondo senza barriere capace di valorizzare al massimo le potenzialità di ognuno.

Non è stato facile organizzare e realizzare questo progetto che non avrebbe mai visto la luce senza l’apporto, determinante e decisivo, del Circolo Canottieri Aniene, della Fondazione Roma e
dell’ Italbrokers. Per questo oggi ringrazio il Presidente Malagò, il Presidente Emanuele e Stefano Giovannini, la fiducia che hanno voluto accordarmi mi riempie di orgoglio e di forza.

Salvatore Cimmino

Nessun commento: