lunedì 22 giugno 2009
III Tappa, Capri - Napoli
Cari Amici,
anche la terza tappa….. è andata! Ieri, primo giorno d’estate (che in realtà si è presentata come un annuncio di autunno), si è svolta la gloriosa traversata Capri Napoli, trentasei chilometri immersi in uno scenario da favola. Ventitré tra ragazze e ragazzi hanno sfidato un mare inizialmente molto ostile, che solo con il passare delle ore si è leggermente calmato, consentendo al primo arrivato, uno straordinario atleta ceco, di terminare la gara in sei ore e poco più di trenta minuti, risultato quasi da record.
Per me l’esperienza non è stata altrettanto esaltante, e oggi, insieme alla stanchezza, porto dentro un filo di amarezza e delusione. Non si tratta solo del tempo che ho impiegato a raggiungere Napoli, oltre dieci ore, ma soprattutto dell’aria di smobilitazione che ha accolto il mio arrivo. Non ci fossero stati la mia famiglia e i miei amici mi sarei sentito davvero abbandonato! Capisco le enormi difficoltà che deve affrontare chi organizza un evento come la Capri Napoli, i problemi logistici, il coordinamento di tanti atleti che arrivano anche da lontano, il supporto tecnico in mare e a terra, i contatti con le istituzioni e magari gli intoppi burocratici: inserire in tutto ciò anche la partecipazione di un disabile accresce e complica ulteriormente il lavoro. Ma è proprio qui il senso della mia battaglia, il significato che muove il progetto del Giro d’Europa: la qualità della vita delle persone con handicap passa anche attraverso lo sport, eccezionale strumento di integrazione e partecipazione alla vita sociale. Spero che un giorno la partecipazione dei disabili agli eventi sportivi non debba essere affrontato come un “problema da risolvere” ma come una “risorsa da cogliere”. Non sono un atleta, presento alti e bassi nel rendimento, mi alleno con fatica ritagliando il tempo tra il lavoro e la famiglia, lo faccio perché credo nella possibilità di migliorare la nostra condizione e lo faccio anche per divertimento e soddisfazione personale. In molti l’hanno capito, qualcuno invece pensa che dovrei limitare le mie aspettative, ridimensionare gli obiettivi. In tutto ciò io temo ci sia un equivoco: il mio obiettivo, la mia aspettativa, non sono trentasei chilometri, o venti, o dieci; il mio obiettivo è solo vivere nella normalità.
Oggi ringrazio comunque tutta l’organizzazione della Capri Napoli, soprattutto Luciano Cotena, che per ben due volte ha fatto in modo che io potessi nuotare con atleti così straordinari. E ringrazio la polizia di Stato insieme a Peppe D’ Angelo ed il Gruppo dei Sommozzatori dei Carabinieri che mi hanno sostenuto in dieci ore di fatica e difficoltà.
Fra poco più di un mese tenterò la traversata della Manica, per farlo ho bisogno di ricostruire quel clima di entusiasmo, di allegria e di partecipazione che ieri, purtroppo, in parte si è interrotto. Spero però, di là dei risultati, conseguiti o no, presenti e futuri, di avervi sempre.
Con Affetto
Salvatore Cimmino
Presentazione III tappa, Capri - Napoli
Napoli, 20 luglio 2009
Sede del Circolo Canottieri Napoli
Cari amici,
sono particolarmente felice di trovarmi qui, oggi, in questa splendida città e ringrazio il Circolo Canottieri Napoli per l’ospitalità che ha voluto darmi.
Domani si svolgerà la terza tappa del Giro d’Europa a Nuoto, iniziativa che mi sta portando nei mari d’Italia e d’Europa, con l’intenzione di trasmettere una testimonianza di speranza a quanti vivono la condizione di disabilità con sofferenza, disagio ed esclusione sociale.
Questo progetto è nato con un intento preciso, scaturito dalle difficoltà quotidiane che vivo dall’età di quattordici anni, quando, a seguito di un osteosarcoma, amputato della gamba destra, sono dovuto ricorrere all’ausilio di una protesi per camminare. Nel corso degli anni la ricerca scientifica e tecnologica ha compiuto progressi inimmaginabili che, applicati ai presidi protesici, consentono agli amputati una qualità della vita neanche ipotizzabile fino a qualche anno fa. Ma di questi progressi ancora oggi in Italia non tutti possono beneficiare perché il nomenclatore tariffario, che determina la fornitura di protesi da parte del servizio sanitario nazionale, non viene aggiornato dal 1992.
Questa scarsa attenzione al mondo dei “diversi” è purtroppo una triste costante che caratterizza il nostro paese: non ci sono mai abbastanza fondi, mai abbastanza risorse, mai sufficiente attenzione.
Eppure la realtà che ho conosciuto nel corso di questa esperienza racconta un paese completamente diverso, fatto di accoglienza e solidarietà, d’integrazione e comprensione. Le risposte, sempre entusiaste e costruttive, che ho ricevuto e continuo a ricevere dalle istituzioni, dalle associazioni sportive, dai singoli atleti che spesso mi accompagnano nelle varie tappe costituiscono la forza vera di questo progetto.
Ho iniziato a immaginare, con vaghezza, il primo progetto, il Giro d’Italia, circa tre anni fa; ricordo che all’inizio non mi prendevano sul serio neanche a casa mia: mi guardavano perplessi, un po’ anche spaventati dalle prove che avrei dovuto superare. L’entusiasmo è cresciuto piano piano, quasi in sordina: più nuotavo, più acquistavo fiducia, più conquistavo fiducia; in questo percorso il Circolo Canottieri Aniene ha rappresentato la spinta fondamentale e determinante: sono stati i primi a credere in me e nel mio progetto e io sono fiero di essere riuscito a conquistare il sostegno di un Circolo così antico e così importante (e a dire la verità ancora oggi, a volte, quasi non ci credo e tremo al pensiero di deluderli!).
Nonostante qualche difficoltà e qualche delusione sono rimasto com’ero da ragazzo, una persona positiva, ottimista, entusiasta. Eppure non immaginavo di poter arrivare fin qui: domani per la seconda volta nuoterò da Capri a Napoli – che se me lo avessero detto solo pochi anni fa sarei morto dalle risate – due settimane fa ho traversato lo stretto di Gibilterra, i primi di maggio ho percorso per la seconda volta lo Stretto di Messina. Mi alleno ogni giorno, dopo il lavoro, per almeno tre ore (suscitando, lo confesso, le rimostranze neanche troppo contenute della famiglia!), insomma conduco una vita non esattamente da “disabile” eppure pienamente da “disabile”. Scusate il gioco di parole ma serve a dimostrare essenzialmente una cosa: lo sport rappresenta una risorsa fondamentale per i disabili, non solo nel suo aspetto riabilitativo ma soprattutto nella direzione dell’integrazione sociale ed emotiva. Per questo mi auguro che sia a livello nazionale sia a livello locale si favoriscano sempre di più quelle iniziative che prevedono l’inserimento di ragazze e ragazzi disabili in progetti sportivi.
E arrivo ora al momento più emozionante che è quello dei ringraziamenti. Più la lista si allunga più mi rendo conto delle risorse straordinarie di questo nostro Paese: le istituzioni, gli enti locali, le associazioni e i circoli che ora, uno a uno citerò, sono fatti di persone straordinarie che, con il loro sostegno e la loro attenzione mi hanno dimostrato che tutto ciò per cui io combatto oggi per loro rappresenta una priorità da sempre.
- Fondazione Roma
- Italbrokers
- Fiamme Oro Napoli
- Polizia di Stato
- Comando Generale dei Carabinieri
- Gruppo Sommozzatori Carabinieri
- Lega Navale Italiana, ( Messina; Scilla; Reggio Calabria; Trieste; Napoli; Villa S. Giovanni ).
- Associazione Cariddi
- ASD Artiglio Nuoto
- ASD Asso Nuoto Viareggio
- ASD Tirrenica Nuoto
- ASD Centro Nuoto Sub Villa
- ASD Triestina Nuoto
- ASD Fratellanza Ponte X
- Presidenza della Repubblica
- Consiglio d’ Europa
- Comites Danimarca
- HISO, Associazione Atleti Disabili di Malmo
- DHIF, Federazione Sport Disabili Danese
- CONI
- FIN, ( Federazione Italiana Nuoto ).
- CIP, ( Comitato Italiano Paralimpico ).
- Le città di Messina; Scilla; Reggio Calabria; Villa S. Giovanni; Trieste; Viareggio;
Napoli; Torre Annunziata; Genova; Copenhagen; Malmo.
- Regione Toscana
- Provincia di Trieste
- Provincia di Lucca
Grazie
Salvatore Cimmino
Sede del Circolo Canottieri Napoli
Cari amici,
sono particolarmente felice di trovarmi qui, oggi, in questa splendida città e ringrazio il Circolo Canottieri Napoli per l’ospitalità che ha voluto darmi.
Domani si svolgerà la terza tappa del Giro d’Europa a Nuoto, iniziativa che mi sta portando nei mari d’Italia e d’Europa, con l’intenzione di trasmettere una testimonianza di speranza a quanti vivono la condizione di disabilità con sofferenza, disagio ed esclusione sociale.
Questo progetto è nato con un intento preciso, scaturito dalle difficoltà quotidiane che vivo dall’età di quattordici anni, quando, a seguito di un osteosarcoma, amputato della gamba destra, sono dovuto ricorrere all’ausilio di una protesi per camminare. Nel corso degli anni la ricerca scientifica e tecnologica ha compiuto progressi inimmaginabili che, applicati ai presidi protesici, consentono agli amputati una qualità della vita neanche ipotizzabile fino a qualche anno fa. Ma di questi progressi ancora oggi in Italia non tutti possono beneficiare perché il nomenclatore tariffario, che determina la fornitura di protesi da parte del servizio sanitario nazionale, non viene aggiornato dal 1992.
Questa scarsa attenzione al mondo dei “diversi” è purtroppo una triste costante che caratterizza il nostro paese: non ci sono mai abbastanza fondi, mai abbastanza risorse, mai sufficiente attenzione.
Eppure la realtà che ho conosciuto nel corso di questa esperienza racconta un paese completamente diverso, fatto di accoglienza e solidarietà, d’integrazione e comprensione. Le risposte, sempre entusiaste e costruttive, che ho ricevuto e continuo a ricevere dalle istituzioni, dalle associazioni sportive, dai singoli atleti che spesso mi accompagnano nelle varie tappe costituiscono la forza vera di questo progetto.
Ho iniziato a immaginare, con vaghezza, il primo progetto, il Giro d’Italia, circa tre anni fa; ricordo che all’inizio non mi prendevano sul serio neanche a casa mia: mi guardavano perplessi, un po’ anche spaventati dalle prove che avrei dovuto superare. L’entusiasmo è cresciuto piano piano, quasi in sordina: più nuotavo, più acquistavo fiducia, più conquistavo fiducia; in questo percorso il Circolo Canottieri Aniene ha rappresentato la spinta fondamentale e determinante: sono stati i primi a credere in me e nel mio progetto e io sono fiero di essere riuscito a conquistare il sostegno di un Circolo così antico e così importante (e a dire la verità ancora oggi, a volte, quasi non ci credo e tremo al pensiero di deluderli!).
Nonostante qualche difficoltà e qualche delusione sono rimasto com’ero da ragazzo, una persona positiva, ottimista, entusiasta. Eppure non immaginavo di poter arrivare fin qui: domani per la seconda volta nuoterò da Capri a Napoli – che se me lo avessero detto solo pochi anni fa sarei morto dalle risate – due settimane fa ho traversato lo stretto di Gibilterra, i primi di maggio ho percorso per la seconda volta lo Stretto di Messina. Mi alleno ogni giorno, dopo il lavoro, per almeno tre ore (suscitando, lo confesso, le rimostranze neanche troppo contenute della famiglia!), insomma conduco una vita non esattamente da “disabile” eppure pienamente da “disabile”. Scusate il gioco di parole ma serve a dimostrare essenzialmente una cosa: lo sport rappresenta una risorsa fondamentale per i disabili, non solo nel suo aspetto riabilitativo ma soprattutto nella direzione dell’integrazione sociale ed emotiva. Per questo mi auguro che sia a livello nazionale sia a livello locale si favoriscano sempre di più quelle iniziative che prevedono l’inserimento di ragazze e ragazzi disabili in progetti sportivi.
E arrivo ora al momento più emozionante che è quello dei ringraziamenti. Più la lista si allunga più mi rendo conto delle risorse straordinarie di questo nostro Paese: le istituzioni, gli enti locali, le associazioni e i circoli che ora, uno a uno citerò, sono fatti di persone straordinarie che, con il loro sostegno e la loro attenzione mi hanno dimostrato che tutto ciò per cui io combatto oggi per loro rappresenta una priorità da sempre.
- Fondazione Roma
- Italbrokers
- Fiamme Oro Napoli
- Polizia di Stato
- Comando Generale dei Carabinieri
- Gruppo Sommozzatori Carabinieri
- Lega Navale Italiana, ( Messina; Scilla; Reggio Calabria; Trieste; Napoli; Villa S. Giovanni ).
- Associazione Cariddi
- ASD Artiglio Nuoto
- ASD Asso Nuoto Viareggio
- ASD Tirrenica Nuoto
- ASD Centro Nuoto Sub Villa
- ASD Triestina Nuoto
- ASD Fratellanza Ponte X
- Presidenza della Repubblica
- Consiglio d’ Europa
- Comites Danimarca
- HISO, Associazione Atleti Disabili di Malmo
- DHIF, Federazione Sport Disabili Danese
- CONI
- FIN, ( Federazione Italiana Nuoto ).
- CIP, ( Comitato Italiano Paralimpico ).
- Le città di Messina; Scilla; Reggio Calabria; Villa S. Giovanni; Trieste; Viareggio;
Napoli; Torre Annunziata; Genova; Copenhagen; Malmo.
- Regione Toscana
- Provincia di Trieste
- Provincia di Lucca
Grazie
Salvatore Cimmino
mercoledì 10 giugno 2009
Giro d' Europa a nuoto, 2^ tappa. Il Film
Tarifa, 25 Maggio 2009
Partenza da Isla de Tarifa, 09h33
Incontro con i delfini
Arrivo a Punta Marsa in Marocco, 12h33.
Festeggiamenti con Rafael, Jesus & Antonio dell' ACNEG, Ciro, Enrico & Adolfo, colonne portanti del Giro d' Europa a nuoto, per un mondo senza Barriere & senza Frontiere.
Arrivederci alla 3^ Tappa, la Capri - Napoli
Con Affetto
Salvatore Cimmino
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