lunedì 3 settembre 2007

Figli di una tecnologia minore


Roma, 16 maggio 2006



FIGLI DELLA TECNOLOGIA MINORE
( Per non precludere l’innovazione ai Disabili )



Oggetto: Manifestazione per la Ricerca & Sviluppo nel campo protesico; per la modifica del
Nomenclatore per migliorare la qualità della vita del Disabile.


Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto dei passi da gigante, permettendo a tutti di usufruire di strumenti in grado di migliorare la qualità della vita.
Molte di queste tecnologie non sono però a disposizione dei Disabili che sono costretti a pagare.
A pagare molto. Il motivo fondamentale per cui, nel tempo si è venuta a creare una situazione che contrasta con la giustizia, è che il Nomenclatore tariffario delle protesi e degli ausili, il documento che elenca gli ausili e i presidi tecnologici forniti dal Servizio Sanitario Nazionale alle persone con Disabilità, risale al 1992. E in 15 anni le cose sono cambiate parecchio.
Il Ministero della Salute aveva garantito che il Nomenclatore sarebbe stato modificato entro il 2001,
ma non è ancora cambiato.
E’ ingiusto che il Nomenclatore, datato e obsoleto, attualmente in vigore è uno strumento che non tiene conto dell’ innovazione tecnologica e obbliga i Disabili ad utilizzare i vecchi presidi rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale o a farsi carico della differenza di costo con quelli tecnologicamente più avanzati disponibili sul mercato. In altri casi, non contempla la possibilità di rimborso per protesi ed ausili che, invece, in altri paesi europei vengono regolarmente forniti tramite i rispettivi Servizi Sanitari Nazionali.
Come sappiamo, il prontuario farmaceutico viene costantemente aggiornato seguendo le evoluzioni della ricerca, invece il nomenclatore delle protesi e degli ausili è dimenticato da tutti, nonostante il progresso tecnologico sia in grado, oggi, di offrire un evidente beneficio ai quattro milioni di Disabili italiani, i quali hanno ancora più Diritto di altri ad una vita di qualità, e soprattutto alla luce degli strumenti di cui oggi disponiamo per controllare l’ effettiva congruità e l’ efficacia riabilitativa di quanto descritto.
In questo contesto, nel 2004 fu pubblicata dall’ Università Bocconi una ricerca, secondo la quale dimostra come, a parità di costo per il Servizio Sanitario Nazionale, le protesi di ultima generazione garantiscano una migliore qualità della vita alla persona Disabile.
Infatti se pensiamo ai Disabili motori, lo sviluppo tecnologico delle protesi è entusiasmante, amputati fino a qualche anno fa costretti alla semi immobilità, oggi possono tornare, non solo a lavorare, produrre ed essere attivi nella società come prima, ma anche a correre, saltare, in una parola VIVERE!!!!!
Finchè il Servizio Sanitario Nazionale continuerà ad essere poco previdente con costi e scelte di budget incongruenti con la realtà, migliaia di Disabili italiani pagheranno sulla propria pelle i ritardi e la miopia di un Servizio Sanitario Nazionale, che preferisce la via del risparmio immediato ed apparente a quella di un investimento più alto, inizialmente, ma che permette minori costi sociali e sanitari negli anni successivi.
E proprio per verificare tangibilmente l’ effettivo miglioramento della vita dei Disabili dotati di questi particolari gioielli, dai microchip intelligenti alle mani mioelettriche, dai tendini artificiali ai più nuovi stimolatori cardiaci elettronici, dagli apparecchi acustici di ultima generazione al ginocchio elettronico, è stata realizzata la ricerca sulla qualità della vita dei Disabili amputati d’ arto
confermando che a parità di costo per il Servizio Sanitario Nazionale, la qualità della vita del Disabile trattato con protesi hi-tech è nettamente più elevata in termini di capacità di movimento, cura della persona e proseguimento delle abituali attività.
Spero che questa manifestazione servirà ad illuminare le coscienze e la ragione al fine di riformare le vecchie istituzioni, che da sempre hanno discriminato e ghettizzato i Disabili nel nostro paese.
Dobbiamo avere la forza di far capire che i Disabili non soltanto devono godere degli stessi diritti di ogni altro essere umano, ma sono anche una risorsa culturale, intellettuale e perfino produttiva.



Salvatore CIMMINO

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