Messina - Si è concluso il Giro d’Italia a nuoto di Salvatore Cimmino, un’esperienza, straordinaria, che lo ha portato per quattro mesi in giro per l’Italia, passando dallo Stretto il 21 luglio di quest’anno (n.d.r. da Cannitello alla Chiesa di Grotta presso la sede della Lega Navale). E il sogno, realizzato, non sta nell’aver portato a termine un’impresa certamente faticosa ma comunque non impossibile, sta nel risultato raggiunto in termini umani. In questo periodo Salvatore ha scoperto persone specialissime, piene di entusiasmo e testimoni reali della parola solidarietà, con cui poter condividere un progetto.“In questo momento – dice Cimmino - io mi sento un vincitore. Ed è nello sport, in questo ambiente sano e meraviglioso, che per la prima volta ho capito che davvero la diversità può e deve rappresentare un valore”.Le motivazioni che lo hanno spinto a programmare una tale impresa sono l’aggiornamento del nomenclatore tariffario, il ripristino di un assegno mensile per coprire i costi che si sostengono per le cure e la riabilitazione; la sensibilizzazione delle istituzioni, pubbliche e private al problema dell’ adeguamento delle strutture, all’accessibilità da parte dei disabili, nel pieno rispetto della dignità della persona disabile“.Cimmino ha parole di elogio per tutti …“Questo è il momento dei ringraziamenti: in realtà non credo mi basterebbe una giornata per citare tutte le persone meravigliose che hanno voluto starmi vicino in questa avventura. Devo però necessariamente cominciare da Alessandro, mio figlio: gli impegni di quest’anno, gli allenamenti, i viaggi non sempre mi hanno permesso di stare con lui quanto avrei voluto eppure, nonostante i suoi pochi anni, si è dimostrato un piccolo saggio uomo estremamente sensibile al problema che ho tentato di rappresentare e fortemente solidale con me e con tutte le mie difficoltà. Come minimo ai nostri figli dobbiamo il tentativo di rendere questo mondo migliore e a volte ho la sensazione che siano proprio loro gli unici in grado di insegnarci come poterlo fare. Per questo, Alessandro, ti dico grazie.Per il Circolo Canottieri Aniene, per il suo presidente Giovanni Malagò, per il responsabile dell’organizzazione sportiva Marco Zilia, per il suo direttore Antonello Manetti, per tutto lo staff, da Gianni Nagni a Dario Cortese a Enrico Giorni, davvero non trovo le parole: la loro accoglienza, il loro entusiasmo, la sensibilità, lo spirito sportivo che immediatamente, senza riserve, hanno voluto dimostrarmi hanno riempito il mio cuore in maniera tale da farmi dire che incontrarli è stata una delle più belle esperienze della mia vita. E tra loro non posso dimenticare un socio speciale, il mio primo vero tifoso e sostenitore Mario Adiutori, persona splendida che ha saputo davvero darmi tantissimo.Ha creduto in me, e questo non potrò mai dimenticarlo, il Prof. Emanuele Emmanuele che presiede la Fondazione della Cassa di Risparmio di Roma. L’Associazione Oplontina, della mia città, Torre Annunziata, che due anni fa mi ha seguito, spronato e fortemente aiutato nel primo tentativo, un po’ folle, della traversata Capri Sorrento, da cui tutto ha avuto inizio. Grazie a Peppe D’Angelo.E poi le decine di Sindaci, Assessori, associazioni sportive di tutti i comuni che sono riuscito a toccare in questa avventura e che sempre, ogni volta, mi hanno accolto con affetto e con un notevole e impeccabile sforzo organizzativo”. Prossimo appuntamento? Giro d’Europa senza barriere e senza frontiere!Il giro prevede la traversata della Manica, lo Stretto di Gibilterra, quello di Messina da Scilla a Cariddi, ed altre tre tappe che toccheranno il mar Baltico, il mare del Nord, e per finire dalla Palestina in Israele per contribuire ad una Pace che permetta la riabilitazione ai disabili di questi due Paesi che a causa della guerra sono costretti a “Non Vivere“.E siamo sicuri che Salvatore scriverà un’altra pagina di sport legata ai valori della vita!
Antono Spoto
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