lunedì 3 marzo 2014

Grazie Rotary, una serata particolare


   21 Febbraio 2014 - Rotary Club Subiaco
 
 
Sono molto onorato di essere tra voi questa sera: il Rotary ha una grande e importante tradizione nel mondo e le finalità che si prefigge sono condivisibili e importanti.

Voglio qui ricordare il vostro contributo volto a debellare la poliomielite, insieme all’OMS e all’UNICEF: grazie a questa encomiabile iniziativa negli ultimi anni il numero di nuovi casi polio è precipitato di oltre il 99 per cento rispetto agli anni ’80, quando la malattia colpiva circa 350.000 bambini all’anno.

Mettere a disposizione degli altri le proprie competenze, il proprio sapere e il proprio operato definisce uno stile di vita speciale, aperto, accogliente, attento alle difficoltà e alle esigenze delle realtà più diverse.

È importante che persone come voi, organizzate in strutture storicamente tanto radicate, agiscano in questa nostra società caratterizzata troppo spesso, invece, da indifferenza e scarsissima attenzione alle relazioni con l’altro.

Poter quindi condividere il mio progetto diventa, questa sera, quanto mai importante e significativo proprio perché sento da parte vostra interesse vero e partecipazione profonda ai temi che ormai da qualche anno porto avanti con determinazione e speranza.

È vero che la disabilità oggi, rispetto al passato, non rappresenta più un limite così definitivo da precludere la possibilità di avere un lavoro, una casa, una famiglia, di viaggiare e, perché no, di sognare anche altro.

Questo perché la ricerca scientifica e il progresso tecnologico, applicati ai mezzi di trasporto, alla costruzione di edifici, ai dispositivi protesici hanno raggiunto risultati straordinari, tali da consentire importanti passi nella direzione dell’autonomia.

Se a tutto questo, inoltre, viene aggiunta, quando possibile, un’attività sportiva, anche solo a livello amatoriale, la disabilità, pur non annullandosi, può però non rappresentare più un ostacolo insormontabile.

E questo è tanto più vero per i bambini, per i giovani che in ambienti di questo tipo possono esercitare oltre al fisico anche lo spirito, la mente, l’emotività in un’importante relazione di socialità, di apertura al mondo.

Rimane però altrettanto vero che molte, ancora, sono le barriere da abbattere: oltre a quelle architettoniche, testimonianza esplicita di una barbarie inconcepibile, è importante raggiungere, nel nostro Paese, la modifica dei LEA, l’aggiornamento del Nomenclatore Tariffario e di tutte quelle norme volte alla salvaguardia della dignità delle persone con disabilità.

È fondamentale che si capisca quanto sia necessario, vitale, prevedere un sostegno alle famiglie che si trovano ad accudire, spesso in una solitudine disperante, un familiare in difficoltà e privo totalmente di autonomia.

Dobbiamo essere capaci di costruire un Paese dove nessuno, mai, venga lasciato solo nel dolore e nel bisogno.

Nel mondo ci sono oltre seicentocinquanta milioni di persone con disabilità, cifra che rappresenta più del 10% della popolazione totale, e solo in pochi paesi queste persone possono godere di una legislazione adeguata, giusta e democratica, mentre, in molti altri, vivono in uno stato di emarginazione e disagio permanente.

Sono anni ormai che nuoto in giro per il mondo, incontrando sempre persone straordinarie, sensibili e attente alla battaglia che sto portando avanti: la buona volontà esiste, anche da parte delle istituzioni.
Spesso però la persona con disabilità viene dimenticata, sottovalutata nelle sue difficoltà, vissuta e considerata solo dal punto di vista sanitario, misurata sulla base delle mancanze e quasi mai sulla base di quelle capacità residue che potrebbero, e dovrebbero, invece, costituire il punto di partenza per un percorso che sia insieme di recupero e d’integrazione piena.

Il principio che non mi stancherò mai di ripetere è che la diversità, sempre, in ogni contesto, costituisce un arricchimento, una risorsa. Abbattiamo le barriere mentali, una volta fatto questo il resto verrà da sé.

Ogni persona ha una sua storia. Una storia che può essere modificata, cambiata, migliorata. Anche in un momento storico difficile come questo. Il nostro errore più grave, io credo, è quello di cercare di destare in ognuno proprio quelle qualità che non possiede, trascurando di coltivare quelle che ha: Il futuro è già qui, è solo distribuito male.

In chiusura vorrei, qui con voi, esprimere tutta la mia gioia e la mia soddisfazione per l’opportunità che le Nazioni Unite hanno voluto offrirmi: il 9 giugno a New York, in apertura della 7^ Conferenza degli Stati aderenti alla Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità, dal 10 al 12 giugno, interverrò per portare la mia testimonianza e le mie speranze, per contribuire, per quel poco che posso, a migliorare le condizioni di vita di tutti quelli che, da soli, non ce la fanno. Il 28 giugno invece parteciperò alla Maratona natatoria di New York, 28,5 miglia di freddo e fatica: spero che anche in quella circostanza il mio entusiasmo, la mia voglia di vivere e di partecipare riescano ad accendere la speranza nel cuore di quanti si sono già arresi.

Salvatore Cimmino

Thanks Rotary , a special evening


 February 21th, 2014 - Rotary Club Subiaco
 

I am very honored to be with you this evening: Rotary has a large and important tradition in the world and its objectives are understandable and important.

Here I want to mention your contribution aimed at eradicating polio, together with WHO and UNICEF: thanks to this commendable initiative in recent years the number of new cases of polio has fallen by more than 99 percent compared to the 80s , when the disease affected about 350,000 children a year.


Making available to others one’s own skills, own knowledge and own work defines a special way of life, open, welcoming, attentive to the difficulties and needs of the most diverse situations.

It is important that people like you, organized into structures so historically rooted, undertake initiatives in a society too often characterized by indifference and very little attention to relations with others.


Being able to share my project then becomes, tonight, all the more important and meaningful because I sense your true interest and deep involvement in issues that I have been involved with for some years now with determination and hope.

It is true that disability today, compared to the past, is no longer such a definitive limit so as to preclude the possibility of having a job, a house , a family, to travel , and why not, to dream even beyond.
This is because the scientific and technological progress, applied to transportation, the construction of buildings, prosthetic devices have achieved extraordinary results, such as to allow important steps in the direction of autonomy.

Moreover, if to all this a sport is added – even at an amateur level, the disability, while not being canceled can, however, no longer represent an insurmountable obstacle.
And this is especially true for children, for young people in an environment of this type can exercise not only the body but also the spirit, mind, emotions in an important social relationship, open-mindedness to the world.
However, it remains equally true that there are still many barriers to be removed: In addition to the architectural ones, explicit testimony of an inconceivable barbarity, it is important that our country reform the basic benefits package (livelli essenziali di assistenza – LEA), update the National Healthcare Fees and all those rules designed to safeguard the dignity of disabled persons.

It is crucial that you understand how necessary and vital it is to provide support to families who are caring for , often in desperate loneliness, a family member with difficulties and totally devoid of autonomy.
We must be able to build a country where no one will ever be left alone in pain and in need.

In the world there are over six hundred and fifty million people with disabilities, which represents more than 10% of the total population, and only in a few countries can these people enjoy a legislation which is adequate, fair and democratic, while in many others, they live in a state of marginalization and permanent disadvantage.

I have been swimming around the world for years, always meeting amazing people sensitive and attentive to the battle I’m leading : goodwill exists, even in the institutions.

Often, however, the person with a disability is forgotten, underestimated in his/her difficulty, supported and considered only from the health point of view, measured on the basis of the deficiencies and almost never based on the residual capabilities that could and should instead be the starting point for a journey that is both of recovery and full integration.

The principle that I will never get tired of repeating is that diversity is always, in any context, an enrichment, a resource. Let’s tear down the mental barriers, once this is done the rest will come by itself.
Every person has a story. A story that can be modified, changed, improved. Even in a difficult historical moment like this. Our biggest mistake, I think, is to try to awaken in each one qualities which one does not possess, neglecting to cultivate those qualities that one has: The future is already here, it’s just badly distributed.

In closing, together with you I would like to express my joy and my delight at the opportunity that the United Nations has offered me: on June 9 in New York, at the opening of the 7th Conference of the States Parties to the Convention on the Rights of Persons with Disabilities, June 10 to 12, I will attend to bring my testimony and my hopes, to contribute what little I can to improve the lives of all those who – by themselves – are unable to do so. On June 28 instead I will participate in the New York Manhattan Island Marathon Swim, 28.5 miles of cold water and physical exertion: I hope that also in that circumstance my enthusiasm, my desire to live and to participate are able to kindle hope in the hearts of all those who are have given up.

Salvatore Cimmino