Quella che sto per raccontarvi è una delle più belle esperienze che abbia mai vissuto e che certamente rimarrà scolpita nella mia memoria.
In Chiapas ho trovato un ambiente stimolante e accogliente fatto di persone meravigliose che, standomi vicino fino all’ultimo giorno, hanno saputo offrirmi un supporto pratico ed emotivo assolutamente fondamentale per la riuscita di questa fase del mio progetto.
Sono persone di grande sensibilità che hanno condiviso la mia battaglia al punto di farla propria, tanto da organizzarmi ogni giornata a Tuxtla Guiterrez riempiendola di conferenze, incontri con i media, con le scuole e con tante associazioni e istituzioni sia pubbliche che private, appuntamenti che iniziavano alle 7.30 del mattino per proseguire fino a sera.
Per questo voglio ringraziare infinitamente il Governo del Chiapas, ( Subsecreteria de Enlace para la Cooperaciòn Internacional ), che quotidianamente ha provveduto al mio soggiorno e alla mia mobilità; la Secretaria de Turismo del Estado de Chiapas; l’affettuosissima e straordinaria famiglia Anzueto che presiede una delle società di nuoto più importanti del Messico i cui atleti spesso partecipano a mondiali e olimpiadi; l’UNACH, l’ Università Autonoma del Chiapas che ha organizzato una conferenza talmente partecipata da richiamare in Aula Magna oltre 700 persone tra studenti e docenti; il DIF, (Desarrollo Integral de la Familia ) e il CRIT, (Centro de Rehabilitacion Integral Teleton ), che si occupano, con grandi difficoltà ma enorme e competente impegno, di riabilitazione e fornitura di ausili e dispositivi protesici alle persone con disabilità e che mi hanno dato l’opportunità, in due momenti molto toccanti, di conoscere e di ascoltare il mondo della disabilità messicana.
Uguaglianza e inclusione sono state le parole chiave di questa penultima tappa che, nelle mie intenzioni, totalmente condivise dalle realtà che ho incontrato in Chiapas, vorrebbero coinvolgere il maggior numero di persone possibili per realizzare un mondo che sia davvero a misura di tutti. Per fare questo è fondamentale riuscire ad affermare quei valori che rafforzano la partecipazione delle persone con disabilità alla società e all’economia di ogni paese, per rendere possibile il pieno esercizio dei loro diritti. Perché questi valori si realizzino, sarebbe necessario individuare aree d’azione congiunte tra le varie istituzioni nazionali e internazionali:
Accessibilità: le persone con disabilità devono poter avere accesso ai beni, ai servizi e ai dispositivi di assistenza. Inoltre, deve essere assicurato loro, su una base di uguaglianza con gli altri, l’accesso ai trasporti, alle strutture, alle tecnologie della protesica, dell’informazione e della comunicazione;
Partecipazione: le persone con disabilità devono poter esercitare pienamente i loro diritti fondamentali legati alla Cittadinanza. Questa strategia deve contribuire a: eliminare gli ostacoli alla mobilità, garantire, quando necessario e grazie al finanziamento dei fondi strutturali la qualità dell’assistenza ospedaliera e dell’accoglienza in residenze specializzate, garantire l’accessibilità a organizzazioni, strutture e servizi, inclusi quelli sportivi e culturali.
Occupazione: le politiche sociali e di pari opportunità devono permettere un aumento del numero dei lavoratori disabili sul mercato del lavoro aperto, in particolare attraverso l’elaborazione di politiche attive dell’occupazione e il miglioramento dell’accessibilità ai luoghi di lavoro. È necessario inoltre agire in collaborazione con le parti sociali per favorire la mobilità, incoraggiare il lavoro autonomo e migliorare la qualità del lavoro.
Istruzione e formazione: gli alunni e gli studenti con disabilità devono disporre di un sistema d’istruzione accessibile e programmi d’istruzione permanente. Di conseguenza, la strategia sostiene l’accessibilità dei sistemi educativi generali, le misure di accompagnamento individuale e la formazione delle figure professionali del sistema educativo.
Salute: le persone con disabilità devono disporre di un accesso equo ai servizi e alle strutture sanitarie. Per garantire questo principio di uguaglianza, i servizi devono avere un prezzo accessibile ed essere adeguati alle necessità specifiche delle persone.
A giugno del prossimo anno si concluderà questo mio più che personale giro del mondo a nuoto, in una località che rappresenta l’ombelico dei Diritti Umani in quanto sede delle Nazioni Unite: New York.
Questa grande istituzione ha deciso di offrirmi un’importante opportunità organizzando, in occasione della Maratona a nuoto di Manhattan alla quale prenderò parte, una tavola rotonda durante la quale potrò trasmettere al mondo l’urgenza di liberare le tecnologie dai cassetti dei principali centri di ricerca per renderli accessibili alle persone con disabilità. Farò appello a tutte le mie forze e al sostegno dei tanti che mi hanno accompagnato in questa battaglia perché in quell’occasione siano presenti proprio quelle realtà come le Università, le società hi-tech, la politica che, in sinergia, sono in grado di realizzare, in concreto, un percorso che miri all’autonomia e all’indipendenza dei disabili, ancora oggi un miraggio per oltre 800 milioni di persone.
Con la stessa forza chiedo il sostegno e la presenza a New York di tutte quelle persone che negli ultimi 8 anni, attraverso il giro d’ Italia prima, il giro d’ Europa dopo e il giro del mondo, hanno voluto condividere e sostenere il mio messaggio: per un mondo senza barriere e senza frontiere!
Arrivederci a New York
Salvatore Cimmino